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La carica delle smart drug: in quattro anni 280 nuove sostanze. Un Piano d'azione per combatterle, anche on line

Khat, Kratom, triptamine, piperazine, cannabis sintetica, fenetilamine, fenciclidina, salvia divinorum, ketamina. Sono i nomi delle "nuove droghe" contro le quali il Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio (Dpa), in collaborazione con il ministero della Salute, ha elaborato un Piano di azione nazionale . Sono 280 le sostanze censite in Italia e già 70 i casi di intossicazione acuta segnalati. Perché tutte hanno effetti gravi sulla salute, che vanno da paranoia a convulsioni. Perché quasi tutte possono essere letali o comunque produrre conseguenze invalidanti irreversibili. Anche se su internet le offerte abbondano, camuffate da annunci di prodotti per la casa, sali da bagno e fertilizzanti.

Il Piano, presentato oggi, prevede sei aree strategiche di intervento: epidemiologia, allerta precoce e networking; potenziamento diagnostico; prevenzione e riduzione della domanda; riduzione dell'offerta; ricerca scientifica; collaborazioni, coordinamento e formazione. Particolare attenzione è riservata alla rete, perché - gli esperti lo sanno bene - il mercato delle nuove sostanze psicoattive va di pari passo con quello dei farmaci contraffatti o di vendita illegale. Si rafforza, dunque, il monitoraggio di pagine e siti web ma anche l'attenzione concreta al fenomeno attraverso il potenziamento dei laboratori territoriali e regionali. Cruciale la formazione, sia degli operatori sanitari sia delle forze dell'ordine.

«In Italia, il Sistema nazionale di allerta precoce ha rilevato circa 70 casi di intossicazione acuta correlati all'assunzione di queste sostanze che hanno avuto bisogno di cure intensive presso i pronto soccorso», ha spiegato il capo del Dipartimento, Giovanni Serpelloni. «Va segnalata, inoltre, la sempre maggiore diffusione delle droghe da stupro, che interessano soprattutto la popolazione femminile». Un fenomeno - quello del consumo di sostanze psicoattive - che si affianca e spesso si sovrappone con quello delle droghe tradizionali come eroina, cocaina, cannabis e anfetamine. E che - ha aggiunto Serpelloni - «risulta ancora più preoccupante se si considera la pervasiva infiltrazione delle offerte nella rete Internet e soprattutto nei social network, particolarmente frequentati dalle giovani generazioni».

Non a caso la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha sottolineato «la necessità di un piano di prevenzione precoce fin dalle elementari». Per imparare a capire, sin da bambini, che «non c'è bisogno di una pasticca per mangiarsi la vita, è la pasticca che si mangia la tua vita». E le donne vanno avvisate, ha detto Lorenzin: «Alle ragazze dico di stare attente a ciò che bevono nei locali, di non fidarsi nemmeno degli amici».

Il Piano, che ha avuto il patrocinio delle Nazioni Unite e di dieci società scientifiche, arriva a una settimana dall'appello della Commissione di Bruxelles che ha sollecitato i Paesi membri a coordinare le forze contro le nuove droghe. Il programma sarà presentato in maniera itinerante in dieci città italiane, a cominciare dalla prima tappa di domani 24 settembre con il primo corso di aggiornamento tecnico scientifico, che si svolgerà presso l'Università Cattolica di Roma e che proseguirà presso altrettanti centri collaborativi del Sistema nazionale di allerta precoce.

Dopo Roma, le nove città interessate saranno: Pavia (7 ottobre Centro Antiveleni); Venezia Mestre (29 ottobre Laboratorio di Igiene ambientale e tossicologia forense, dipartimento di Prevenzione Ulss 12 Veneziana); Bologna (12 novembre Alma Mater Studiorum Università di Bologna); Firenze (25 novembre Università degli Studi di Firenze); Milano (12 dicembre Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs): Perugia (10 gennaio Università degli Studi di Perugia); Orbassano (To) (22 gennaio Centro Regionale antidoping e di tossicologia A.Bertinaria); Bari (5 febbraio Università degli Studi di Bari); Napoli (19 febbraio Seconda Università degli Studi di Napoli).