Dal Governo

Appalti a prova di legalità: approvato il Piano anticorruzione

di Laura Savelli

E' partito il conto alla rovescia per l'approvazione da parte delle stazioni appaltanti dei piani anticorruzione. Dopo l'approvazione di Civit al programma quadro, le pubbliche amministrazioni avranno tempo fino al 31 gennaio per dotarsi di proprie regole per la legalità anche nelle gare di appalto.
La parola passa adesso al responsabile della prevenzione della corruzione, che ciascuna amministrazione dovrebbe avere individuato tra propri dirigenti di ruolo di prima fascia in servizio, ai sensi dell'art. 1, comma 8, della legge n. 190/2012. Suo sarà infatti l'onere di redigere una proposta di piano triennale di prevenzione della corruzione per gli anni 2014-2016, da sottoporre all'approvazione dell'organo di indirizzo politico della Pa entro gli inizi del prossimo anno.
Dunque, tempi ristrettissimi, e forse non adeguati, per elaborare un piano che rappresenta, in realtà, un denso programma di attività strategiche di prevenzione del fenomeno, dovendo fornire l'indicazione delle diverse aree di attività a rischio di corruzione e dei rischi specifici di ciascuna di tali aree, nonché delle relative misure di prevenzione e dei responsabili chiamati alla loro applicazione.
Il piano nazionale ha fornito le indicazioni per la redazione degli strumenti di programmazione delle attività di ciascuna Pa, partendo innanzitutto dalla individuazione delle singole aree a rischio. E, come espressamente precisato nel piano, gli indirizzi contenuti nel Pna hanno come destinatari anche gli enti del Ssn.

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