Dal Governo

Amianto: il punto dell'Iss sul problema smaltimento e malattie correlate

Dove e come smaltire i circa 30 milioni di tonnellate di amianto oggi in uso in Italia? A fare il punto la giornata sul "Progetto amianto" in programma oggi nell'Aula Pocchiari dell'Istituto superiore di sanità. Tra i problemi aperti: l'esposizione dei lavoratori addetti alle bonifiche, la metodologia migliore per la sorveglianza sanitaria, i sistemi innovativi di diagnosi e cura delle malattie correlate all'esposizione ad amianto; la cooperazione con i Paesi in cui l'uso dell'amianto è ancora consentito.

"L'Iss è stato sempre in prima linea sulle problematiche connesse all'esposizione a fibre di amianto - sottolinea il Direttore del Dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria dell'ISS, Loredana Musmeci - e le ricerche che si sono svolte in questo Istituto hanno contribuito sicuramente anche alla sua messa al bando negli anni Novanta. Oggi uno dei problemi maggiori è rappresentato dalla dismissione dei manufatti in cemento amianto, di cui si stima che in Italia siano ancora oggi in uso circa 30 milioni di tonnellate, secondo dati Arpa Emilia Romagna. La dimensione del problema è enorme e uno dei punti chiave è: dove e come smaltirli?".
Il convegno èstato organizzato assieme al Ministero della Salute, all'Inail e all'Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica. Al centro del dibattito, discariche e centri di stoccaggio, monitoraggio delle bonifiche (con particolare riferimento ai casi della Toscana e del Lazio), impianti di inertizzazione dell'amianto e di casi specifici come quello di Casale Monferrato.


L'iniziativa rientra nell'ambito del Progetto Amianto, coordinato dall'Iss e finanziato dal Ministero della Salute, ed è parte del Piano nazionale amianto, che definisce le linee di azioni da intraprendere a breve e medio termine.


Il problema dello smaltimento. La gestione di fine-vita dei prodotti contenenti amianto è un problema sia dal punto di vista tecnico, in relazione alla potenziale esposizione a fibre di amianto dei lavoratori e della popolazione, sia dal punto di vista della capacità di smaltimento a livello nazionale.
"Il Progetto è a buon punto - prosegue Musmeci - e le prime risultanze saranno disponibili nella primavera 2014. Per la parte ambientale dell'Iss sono stati individuati i siti in cui si farà il monitoraggio e si è proceduto ai sopralluoghi, per i quali ci si è accordati con gli enti territoriali. A breve, inoltre, saranno posizionati i campionatori".


L'Iss coordina il Progetto Amianto, che si concluderà entro dicembre 2014. Le altre unità operative che partecipano al gruppo di lavoro afferiscono all'Università "Amedeo Avogadro" del Piemonte Orientale, all'Università di Torino e all'Istituto Tumori "Regina Elena" di Roma.
Per l'Iss, sono coinvolti il Dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria (Reparti Igiene dell'aria, Suolo e rifiuti, Epidemiologia ambientale; l'Ufficio Statistica; il Settore Attività editoriali).

Le linee di ricerca lungo dell'Iss
• la stima dell'esposizione a fibre nei siti inquinati, cioè la concentrazione di fibre di amianto in aria a cui la popolazione è esposta e che sono pericolose in quanto possono essere inalate; alla stima si procede mediante campionamenti attivi e passivi (ovvero con o senza l'utilizzo di pompe per la raccolta di gas e vapori presenti nell'aria e nel suolo);

• la valutazione del rischio sanitario associato allo smaltimento di rifiuti contenenti amianto e ottimizzazione dei cicli di lavoro degli impianti che gestiscono i rifiuti;

• l'elaborazione di linee guida per comprendere il metodo con cui rilevare la presenza di amianto nelle matrici organiche

• la sorveglianza epidemiologica della patologia asbesto-correlata (mesotelioma, tumore maligno di polmone, laringe e ovaio, asbestosi) in Italia con particolare riferimento ai siti inquinati con presenza di amianto;

• la valutazione dell'impatto sanitario della fluoro-edenite (minerale fibroso di colore giallo intenso, le cui polveri sottili possono causare effetti simili a quelli provocati dall'amianto), stima dell'esposizione e priorità del processo di bonifica nell'area di Biancavilla (Catania) e in altri siti con presenza;

• la valutazione dell'effetto dell'informazione scientifica sulla prevenzione della patologia asbesto-correlata nei Paesi in cui l'uso dell'amianto è tuttora consentito (specie America Latina).