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ANTEPRIMA/ Aumentano i celiaci in Italia: ecco l'ultima relazione del ministero della Salute al Parlamento

Ufficialmente i celiaci in Italia nel 2012 erano 148.662, 12.862 in più rispetto all'anno precedente e in crescita continua dal 2005 a oggi. Ma in realtà dovrebbero essere molti di più, circa 600mila, perché la celiachia è l'intolleranza alimentare più frequente nell'essere umano, con una prevalenza stimata intorno all'1 per cento. A sottolineare l'eccesso di sottodiagnosi è il ministero della Salute nell'ultima relazione sulla malattia appena trasmessa al Parlamento. Più di 80 pagine che tracciano il quadro epidemiologico, le prospettive terapeutiche, la mappa dei centri di riferimento sul territorio e i fondi spesi per la tutela dei malati. Tra i quali c'è anche la ministra Beatrice Lorenzin.

Le Regioni con il più elevato numero di celiaci sono Lombardia, Lazio e Campania. Le donne affette dalla malattia sono più del doppio rispetto agli uomini: 104.334 contro 44.253. Cruciale per i malati la possibilità di poter trovare alimenti sicuri. Per questo ogni anno la relazione contiene un censimento delle mense di scuole, ospedali, posti di lavoro ed esercizi pubblici, tenute dalla legge 123/2005 a erogare pasti senza glutine su richiesta degli interessati. Nel 2012 le mense erano 39.184, di cui 28.951 scolastiche, 3,823 ospedaliere e 6.410 annesse alle strutture pubbliche. Le Regioni con il numero più alto di mense risultavano la Lombardia, il Piemonte e il Veneto. Ma, considerando il numero di residenti, le più servite sono Valle D'Aosta, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.

L'unica terapia per la celiachia resta una dieta priva di glutine, garantita dall'erogazione a carico del Ssn dei prodotti sostitutivi degli alimenti a base di cereali. «Attualmente - scrive nella premessa la ministra Lorenzin - stiamo assistendo a un'evoluzione della normativa dei prodotti senza glutine, che da dietetici sono diventati alimenti di consumo corrente. Questo non comporterà alcuna riduzione dell'attenzione da parte del mio dicastero, daro che la salute dei pazienti celiaci, non esistendo una terapia farmacologica, dipende da tali alimenti che rappresentano l'unica condizione di garanzia».