Dal governo

Patto per la salute: «Ottimo accordo. Ora vanno difesi percorsi finanziari e costi standard». I giudizi di governatori e assessori

Dopo le dichiarazioni di ieri a "caldo" rispetto all'approvazione del Patto per la salute 2014-2016 del ministro Lorenzin e del presidente dei governatori Vasco Errani (VEDI, CON SINTESI E TESTO DEL PATTO ), anche gli altri presidenti di Regione e gli assessori hanno espresso il proprio giudizio.

«Ottimo accordo, con meccanismi premiali e riequilibrio delle risorse. Così una sanità migliore. Campania in regola, recupera», ha scritto scrive su Twitter il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, dopo l'approvazione di ieri.

«E' stato fatto un ottimo lavoro condiviso tra regioni e ministeri. Ora bisogna solo affinare», ha dichiarato il presidente del Molise, Paolo Di Laura Frattura, al termine della riunione della Conferenza delle Regioni. «Sicuramente - aggiunge - per la prima volta un fatto straordinariamente innovativo, non solo in termini di richiesta di certezza di risorse, quanto soprattutto in termini di riorganizzazione dell'offerta salute in questo paese».

Un primo giudizio positivo arriva anche dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: «Per la prima volta, il fondo nazionale sanità è stato aumentato in modo consistente, del 2.3% rispetto all'anno precedente - spiega - e ci sono garanzie che si mantenga un aumento anche per gli anni 2015 e 2016. Come Regione Piemonte abbiamo espresso un giudizio positivo, perché collegata al patto sarà conseguente la regolamentazione e la definizione di standard nazionali qualitativi strutturali dai quali ripartiremo per risollevare e mettere in sesto la nostra sanità».

«L'accordo raggiunto è molto importante e frutto di una positiva collaborazione tra Regioni e Governo» ha affermato Catiuscia Marini, presidente dell'Umbria. «Il nuovo Patto per la salute - sottolinea - contiene significative innovazioni, ma soprattutto rende sostenibile sul piano finanziario il Ssn e questo rappresenta un elemento di notevole importanza, perché mette in sicurezza la sanità pubblica per il prossimo triennio. E' molto importante - aggiunge - che con il Patto si definisca un percorso certo di risorse finanziarie sia per la gestione del servizio sanitario che per gli investimenti, ed in particolare è fondamentale che in esso sia contenuto il corretto principio della 'spending review', e cioè che i risparmi conseguiti in sanità siano destinati alla implementazione e riqualificazione e dei servizi sanitari stessi».

«Nel nuovo Patto per la Salute, a cui abbiamo dedicato il lavoro della giornata del 3 luglio, è stato convenuto che in controtendenza rispetto al passato saranno premiate non solo le Regioni che raggiungono livelli elevati di erogazione dei Lea, ma anche quelle che hanno raggiunto le migliori 'performance' nell'anno, con evidenti risultati migliorativi rispetto alle condizioni del passato», ha detto la presidente della Regione Calabria facente funzioni Antonella Stasi. «Voglio ribadire che la Calabria nel 2009 aveva un punteggio di 88, mentre nel 2012 il tavolo di verifica le assegna un punteggio di 133, raggiungendo, per la prima volta, la soglia che la definisce adempiente. Sembra ovvio, ma lo voglio sottolineare - conclude - che senza la possibilità di inserire nuovo personale negli ospedali calabresi, e senza un impegno concreto allo sblocco del turnover, rischiamo di limitare la sanità a numeri e tabelle. Spero che il Ministro Lorenzin non lo dimentichi e convochi al più presto un tavolo per affrontare la questione della carenza di personale sanitario che per la Calabria è l'emergenza nell'emergenza, prima che sia troppo tardi. L'estate è già iniziata».

Già in mattinata, ha ricordato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «le Regioni erano pronte a chiudere il nuovo Patto per la salute» ma si è dovuto far fronte «ad alcune incongruenze rispetto» aspecifiche richieste dei ministeri. Il presidente Zaia, mentre era ancora in corso la Conferenza straordinaria delle Regioni sul nuovo Patto aveva poi sottolineato che ciò che interessa il Veneto è «che venga premiata la virtuosità» e che l'articolo 20 sull'edilizia sanitaria, sia finanziato: «io voglio difendere il presidio della sanità virtuosa, voglio difendere i sacrifici fatti dai veneti».

L'accordo è stato salutato con soddisfazione dall'assessore toscano Luigi Marroni: «Pur essendo necessariamente il frutto di compensazione fra esigenze diverse e a volte contrapposte il Patto, che sarà messo a punto definitivamente nei prossimi giorni, è un testo innovativo - ha commentato l'assessore - risultato di un percorso positivo fra Regioni e ministeri. Pone sfide notevoli, ma interessanti e getta le basi per ulteriori sviluppi per la nostra sanità. Fra le novità, l'accento posto sulla medicina territoriale e la valorizzazione delle risorse umane e l'attenzione per la ricerca e per una gestione del settore ‘farmaceutica, ausili e protesi' che punti ad un equilibrio fra contenimento della spesa ed esigenze di innovazione, ricerca e radicamento degli investimenti».

Anche il neo assessore alla Sanità abruzzese, Silvio Paolucci, è uscito dalla Conferenza delle Regioni, soddisfatto soprattutto perché «qualora dovessero esserci problemi nel futuro sul montante si tornerà a discutere tutti insieme, Stato e Regioni. Sulla ripartizione avremo altre riunioni, ma è chiaro che l'accordo raggiunto, dispone un assetto accettabile». Quanto alle vicende della sanità abruzzese, ancora di fatto sotto il commissario, Paolucci chiede «a tutto l'Abruzzo, medici ed operatori, di fare un ultimo sforzo per uscire insieme dal commissariamento. C'è da gestire - conclude - qualche ultimo sacrificio, magari nello spostamento delle risorse per riallineare circa 150 milioni di euro».

Condivide il giudzion positico che su patto ha espresso il presidente Sergio Chiamparino l'assessore alla sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta che poi precisa «dai parametri che definiremo nel dettaglio ai tavoli tecnici - potremo cominciare a lavorare per ripartire: riorganizzeremo la sanità del Piemonte cancellando questa situazione penalizzante che abbiamo trovato. Non ci sarà nessun commissariamento ministeriale. Abbiamo avuto un'apertura - conclude l'assessore piemontese alla Sanità - anche per quanto riguarda l'edilizia sanitaria e la sicurezza degli ospedali: il governo reperirà fondi specifici attraverso la pulizia dei residui di bilancio».

"La chiusura, il 3 luglio a Roma, del Patto , è un passaggio importante, perché offre certezze sulle risorse del prossimo triennio. Sarà più facile lavorare, sapendo che, a fronte di una sfida importante, ci sono anche risorse importanti», ha detto l'assessore regionale all'Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia. Il fondo sanitario, ha fatto sapere, «è stato giustamente incrementato e adesso è fissato in 110 miliardi di euro, rispetto ai 107 di quest'anno. Ora ci sarà da definire la questione del riparto fra le Regioni, ma non siamo preoccupati, perché una delle cose sancite ieri nel Patto, è che il principio dei costi standard è intoccabile, anche in un'ottica di revisione dei criteri di riparto». «In ogni caso - ha ribadito - non si può rimettere in discussione il criterio dei costi standard».