Dal governo

Riforma Pa, passo indietro delle Regioni: niente "rottamazione" per il personale Ssn. E stop (ma non da tutti) alla libertà di realizzare nuove strutture private

Le Regioni "salvano" il personale del Ssn dalla rottamazione.

Con un pacchetto di modifiche e articoli aggiuntivi agli emendamenti già chiesti al Dl 90/2014, al punto in cui c'erano i dirigenti medici che avessero raggiunto il massimo di contributi sotto la scure (eventuale) delle aziende (VEDI ), mentre gli universitari erano rimasti fuori, ora la richiesta cambia e, si legge nel nuovo articolo proposto dalle Regioni, le misure sulla rottamazione «non si applicano ai magistrati ed ai professori universitari
e al personale del ruolo sanitario del Ssn».

Altra nota contenuta nelle nuove proposte è la richiesta di tutte le Regioni, tranne Calabria, Campania e Lazio, di cancellare il comma 2 dell'articolo 27 del Dl 90, quello che cancellando a sua volta parte dell'8-ter del Dlgs 502/1992 apriva le porte alla possibilità di autorizzare nuove strutture sanitarie senza i passaggi e i filtri della programmazione regionale (VEDI ).

Infine, tra le richieste di articoli aggiuntivi ce ne è uno su:

Misure per il personale del ruolo sanitario del SSN
Art. xxx
1. Con successivi provvedimenti saranno definiti gli specifici aspetti concernenti l'applicazione delle norme del presente decreto al personale del ruolo sanitario del Ssn.

Si tratta di una richiesta, come spiega lo stesso documenteo delle Regioni, legata alle disposizioni «concernenti il personale nel "Patto per la Salute", ai fini dei necessario coordinamento».