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ESCLUSIVA Patto per la salute/ Lavoro, farmaci, federalismo, territorio, piani di rientro: giudizi e chiaroscuri nelle analisi di 6 esperti per Il Sole-24 Ore Sanità

Che il Patto per la salute ci sia è un bene per tutti: dà certezza di finanziamenti e - almeno sulla carta - garantisce che gli sforzi fatti per risparmiare siano a vantaggio del Ssn (almeno per ora). Ma sul fatto che possa essere volano di un reale cambiamento i dubbi sono tanti. Almeno secondo gli esperti che hanno come loro pane quotidiano personale, farmaci, dispositivi, federalismo, territorio e piani di rientro.

Non perché ciò che è scritto nell'intesa non sia giusto, ma per i tempi e i modi - con troppi rinvii a provvedimenti che potrebbero avere difficoltà a vedere la luce - con cui tutto dovrà avvenire. Così accade che spesso - il personale è il primo caso - si ripetano nel Patto norme e procedure già viste e mai applicate. E che potrebbero ancora una volta restare lettera morta.

Il dejavù dell'intramoenia, a esempio, ha il sapore di un'ipocrisia legata a una norma da applicare tassativamente - secondo la legge Balduzzi - un anno fa e ancora mai decollata. Mentre per il territorio, alter ego dell'ospedale, le norme scritte sono "ottime", ma i risultati che si spera di ottenere sarà difficile arrivino prima di 5-10 anni.

Ancora, tra gli esempi, il profilo dei nuovi commissari "non presidenti" per i piani di rientro (quando ci saranno), rischia di mettere in pista burocrati che hanno come obiettivo ancora una volta il solo risparmio di spesa.

E, dalla padella alla brace, sullo sfondo c'è un nuovo Titolo V che invece di mitigare l'attuale puzzle sanitario che spesso regna tra le Regioni, lasciando in esclusiva a queste l'organizzazione sanitaria, rischia secondo gli esperti di fare da trampolino a ulteriori, pesanti differenze, mettendo in pericolo la spesa sociale e sanitaria delle famiglie.
Un disegno in chiaroscuro, quindi, quello che tracciano gli esperti.

PERSONALE L'intramoenia delle ipocrisiedi Stefano Simonetti

FARMACI E DISPOSITIVI I dati real life supporto all'Htadi Claudio Jommi, dipartimento di Scienze del farmaco Università del Piemonte orientale e Cergas Bocconi

Confermata la svolta di toni e priorità nei rapporti tra Governo e impresedi Fabio Pammolli, Fondazione Cerm

FEDERALISMO Nuovo Titolo V, rischi in piùdi Walter Ricciardi, direttore Dipartimento Sanità, Policlinico Gemelli Roma e direttore Osservatorio nazionale per la salute nelle Regioni italiane

TERRITORIO Buone soluzioni, tempi lunghidi Francesco Longo, Cergas/Sda, Università Bocconi

PIANI DI RIENTRO Commissario, non burocratedi Elio Borgonovi, presidente Cergas, Università Bocconi

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