Dal governo

Piano demenze e «burden» del cancro, i documenti all'esame delle Regioni

Quattro obiettivi e una serie di azioni per realizzare finalmente una presa in carico appropriata del paziente con demenza. A partire dalla valorizzazione delle "Uva" istituite per i malati di Alzheimer nell'ambito del progetto Chronos. Il Piano nazionale demenze, già anticipato su questo sito internet e sul settimanale Il Sole-24Ore Sanità n. 38/2014, sarà domani all'esame della Conferenza Unificata.

Questi gli obiettivi indicati dal Piano: interventi e misure di politica sanitaria e sociosanitaria; creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata; implementazione di strategie e interventi per l'appropriatezza delle cure; aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita. Tra le strategie, prevenzione, promozione della ricerca, attivazione del flusso informativo sulle demenze, cure in rete, Pdta, formazione e sostegno ai caregiver.
Ma sulle risorse tutto tace. Anche per questo le associazioni chiedono a gran voce che il documento non resti solo un libro dei sogni.

Domani la Conferenza Stato-Regioni esaminerà poi il documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro, il cosiddetto «burden». Il testo descrive gli obiettivi che le reti oncologiche devono assumere nel contesto del Servizio sanitario. Già nel 2011, l'intesa Stato-Regioni aveva approvato il Piano oncologico nazionale che aveva durata fino al 2013.
Oggi il documento aggiorna le linee guida, annullando però questa definizione, e diventa semplicemente una «guida». In linea con quanto deciso nel 2011, il testo identifica i criteri che sono considerati "caratterizzanti" per una rete oncologica di qualità. A ogni criterio è associata una raccomandazione (o più d'una) per favorire l'operatività delle Regioni nella realizzazione. L'obiettivo è poi mettere "in rete" le reti in un unico grande network in grado di ottimizzare azioni e risorse e garantire un servizio uniforme nel Paese. Mai più servizi "a macchia". La sfida di oggi e di domani resta più che mai l'accesso a cure eque indipendentemente dalla carta d'identità di residenza. La programmazione degli interventi è la chiave di svolta. L'organizzazione dovrà sempre tener conto della sostenibilità finanziaria, vera "conditio sine qua non" di ogni realizzazione. In questo scenario, l'Oncologia si caratterizza come una disciplina per sua natura soggetta a integrazione. In buona parte è "generica", e ha bisogno di servizi territoriali, e in parte è "specialistica" di tipo ospedaliero e ancora, in una parte importante, è anche "ricerca".