Dal governo

Il Patto della Salute su un binario morto

di Barbara Gobbi

I nuovi Lea, ha annunciato Beatrice Lorenzin, con i trattamenti per l'eterologa, le indagini per la celiachia e le cure per l'endometriosi, arriveranno per metà gennaio. E anche il regolamento sugli standard ospedalieri, dopo la bocciatura del Consiglio di Stato, è pressoché pronto. Ma arriveranno in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Ma è l'intero Patto per la salute 2014-2016 in grave ritardo, a parte le misure inserite nella manovra. Perché tutte le scadenze da attuare, finora, non sono state rispettate. E il rischio è che andando verso le elezioni di maggio, le regioni saranno in altre faccende affaccendate. E il «Patto» rischia di restare ancora in stand by, dalla firma solenne del 10 luglio scorso. Dai ticket al piano cronicità al «Patto digitale».

Lea e ospedali a parte, il resto è al palo.
Al pettine del 31 dicembre manca all'appello un sostanzioso gruzzolo di provvedimenti che avrebbero dovuto fortificare la spina dorsale del Ssn e produrre quei risparmi virtuosi che in teoria erano da reinvestire in efficacia e appropriatezza dei servizi e delle cure. Per il momento, nulla di fatto. L'ultimo dell'anno presenta un saldo assai magro, quanto a Intese sui temi "clou". Che fine ha fatto, a esempio, il Piano nazionale della cronicità per cui si prevede un accordo Stato-Regioni su proposta del ministero della Salute? Le ultime voci lo danno in stato avanzato di lavorazione, ma sui contenuti e soprattutto su un possibile traguardo, è nebbia fitta.
Buio pesto anche sul «Patto» per la sanità digitale, rimasto inattuato (atteso dal 10 agosto ormai) malgrado l'annuncio affidato a un documento programmatico. Ferma anche la programmazione di una maggiore continuità tra ospedale e territorio. L'Intesa andava approvata entro il 31 ottobre, con l'istituzione dell'Osservatorio sull'assistenza sanitaria nelle isole minori e con l'approvazione di un documento sul sistema di valutazione della qualità delle cure e dell'uniformità dell'assistenza (scadenze al 31 dicembre). E che dire delle cure transfrontaliere? I provvedimenti per dare attuazione alla direttiva Ue (scadenza fine ottobre scorso) sono fermi, come le linee guida per l'assistenza sanitaria ai detenuti negli istituti penitenziari. E poi la proposta di riordino dei ticket (fine novembre), materia da maneggiare con cura. Chissà se, e quando, arriverà in porto.