Dal governo

Riparte il tavolo sulla farmaceutica, De Vincenti (Mise): «Favorire gli investimenti». Il nodo dei farmaci innovativi

Si è svolto ieri al Ministero dello Sviluppo Economico il primo incontro del Tavolo sulla farmaceutica, un confronto che ha coinvolto l'intera filiera sulle problematiche e sulle prospettive di un settore, quello farmaceutico, che sembra risentire meno degli altri della crisi e che punta tutto sull'innovazione. «E' uno dei comparti - ha osservato il Vice Ministro Claudio De Vincenti che ha presieduto l'incontro - che fa registrare l'incidenza più alta sul fatturato di investimenti in ricerca e sviluppo. Abbiamo già adottato prime misure per costruire un ambiente favorevole agli investimenti in questo settore e intendiamo continuare lungo questa strada per rafforzare l'attrattività del nostro Paese».

Per l'Esecutivo il settore farmaceutico è da considerare «strategico»: per la sua attrattività in termini di investimenti e per le opportunità di lavoro. Nell'ultimo anno- secondo le stime di Farmindustria - si registrano «3mila nuovi addetti, 1.600 dei quali al di sotto dei 30 anni».

Al centro dell'incontro, atteso da un anno e mezzo, l'arrivo sul mercato e la distribuzione dei costosissimi farmaci innovativi. Il tavolo ha visto confrontarsi le istituzioni (ministero dello Sviluppo, dell'Economia, della Salute, Aifa, Regioni, Agenas), i rappresentanti di categoria della filiera del farmaco (Federfarma, Farmindustria, Assobiotec, Assogenerici, Anifa, Adf) e le organizzazioni sindacali (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil).

Generale l'apprezzamento - si legge in una nota del Mise - «per il Governo che, nella Legge di Stabilità, ha inserito il Fondo per i farmaci innovativi: un segnale di attenzione al comparto che i partecipanti al Tavolo hanno valutato positivamente».

Per Farmindustria i farmaci innovativi sono un investimento per risparmi futuri. «Da quelli contro l'epatite C, introdotti di recenti in Italia, a quelli che arriveranno in futuro e destinati alla cura di altre patologie come l'Alzheimer, i farmaci innovativi, per quanto molto costosi - commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria - danno a lungo termine un forte risparmio per il sistema. È importante che sia ripartito il tavolo. Il Governo si sta impegnando».

E sui farmaci innovativi, Federfama chiede di «Non escludere la farmacia dalla distribuzione»: «Abbiamo chiesto di valorizzare il ruolo delle farmacie nella dispensazione di tutti i farmaci compresi quelli innovativi», spiega il presidente della Federazione Annarosa Racca. «Le farmacie - aggiunge - possono dare un grande contribuito alla capillarità della distribuzione».

Tra gli altri temi all'ordine del giorno, i meccanismi di governo della spesa, ipotesi che già nei mesi scorsi aveva raccolto pareri positivi da parte del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e del viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti. «Tutta la filiera chiede - sottolinea il direttore generale di Assogenerici Michele Uda - di metter le mani al sistema del payback per il controllo della spesa farmaceutica, in base al quale in caso di sforamento del tetto di spesa annuale a pagare sono le aziende farmaceutiche. In particolare per la spesa ospedaliera è ancora più evidente il paradosso, in quanto il payback è imposto anche ad aziende che producono farmaci fuori brevetto, che la spesa contribuiscono ad abbassarla».