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Spesa farmaceutica, Aifa: a ottobre 2014 l'ospedaliera sfora di quasi un miliardo

di Rosanna Magnano

Ammonta a oltre 956 milioni di euro lo scostamento assoluto a ottobre 2014 della spesa farmaceutica ospedaliera rispetto al tetto del 3,5% e ci si avvia, secondo le proiezioni a fine anno, verso uno sfondamento di oltre un punto percentuale che rischia di superare il miliardo di euro. I dati di ottobre rilevano infatti una spesa di 4,24 miliardi, già pari al 4,52% del Fondo sanitario nazionale. Uno sforamento senz'altro superiore a quello registrato nel 2013, quando si toccò quota 800 milioni. E' quanto risulta dal monitoraggio Aifa della spesa farmaceutica regionale gennaio-ottobre pubblicato sul sito dell'Agenzia italiana del farmaco.

Negli aggiustamenti di fine anno le stime potrebbero anche cambiare: ci sono infatti alcuni dati oggetto di ulteriore consolidamento, soprattutto sulla distribuzione diretta. Nell'ultima parte dell'anno infatti il dato della distribuzione diretta dei farmaci di fascia A tende ad aumentare. Nel periodo gennaio-ottobre ammonta a 2,64 miliardi, in aumento del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2013 con una variazione assoluta di circa 133 milioni di euro.

Sulla spesa per i farmaci in corsia, le Regioni sono quasi tutte in deficit. La Puglia è quella che si è spinta più oltre, con un esborso pari al 5,7% del Fondo e uno scostamento assoluto di 138,34 milioni di euro. A seguire la Toscana, con una spesa pari al 5,6% e un deficit in valore pari a 123,3 milioni di euro. E la Sardegna che ha speso il 5,2% con uno scostamento di 43,5 milioni. Lo sforamento più contenuto in percentuale si rileva in Lombardia, che ha speso per i farmaci ospedalieri il 4% del proprio Fondo sanitario. Le uniche realtà a non sfondare il tetto del 3,5% sono Abruzzo (1,9%), Valle d'Aosta (3,2%) e Trento (3,3%). Il dato dell'Abruzzo si può spiegare con l'avvio da parte della Regione della distribuzione per conto.

Ad alleggerire il conto totale della spesa farmaceutica pubblica è la convenzionata netta in farmacia, che continua a scendere a causa delle scadenze brevettuali dei farmaci. Fenomeno che tuttavia dovrebbe cessare a breve. Nei primi 10 mesi dell'anno ha registrato un calo del 3,4% (-251,17 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2013.

La spesa farmaceutica territoriale si attesta all'11,15% del Fsn, con un dislivello di 182,25 milioni di euro in meno rispetto al tetto dell'11,35 per cento. Secondo le stime Aifa, la spesa territoriale dovrebbe chiudere l'anno con un avanzo, salvo sorprese sui flussi regionali.

A sforare sulla spesa in farmacia sono solo otto Regioni, quasi tutte al Sud: risale in prima posizione l'Abruzzo (con il 15% del Fsr), Sardegna (13,7%), Calabria (12,9%), Puglia (12,7%), Lazio (12,6%), Campania (12,5%), Sicilia (11,5%) e Marche, che sfora di poco (11,4%).

Le ricette si sono mantenute pressoché stabili, oltre 509 milioni, a ottobre, in lieve aumento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Andando a vedere il dettaglio dei dati negli ultimi mesi, si è rilevato un decremento ad agosto, un incremento a settembre meno marcato del solito e una diminuzione a ottobre. Un trend che riflette probabilmente gli effetti del Dl 90/2014 che all'art. 26 prevede la possibilità, in caso di pazienti cronici, di inserire in un'unica ricetta sei confezioni. Dunque sono diminuite le ricette, ma non i quantitativi dei farmaci prescritti.

E la compartecipazione dei cittadini (ticket fisso per ricetta e quota di compartecipazione sul prezzo di riferimento) ha fatto incassare alle Regioni 1,24 miliardi di euro, con un aumento complessivo del 4,3 per cento.