Dal governo

Speranza, la sfida contro Covid-19 è ancora aperta ma aprire la stagione degli investimenti

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

Siamo in un momento particolarmente importante in cui la sfida contro il Covid è ancora aperta, come ci dicono i dati che arrivano dalla Gran Bretagna. Ma è anche tempo di mettere a valore l'esperienza del Covid, come ci indicò Papa Francesco quando disse che "Peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla"». E "non sprecarla" per me significa aprire innanzitutto una nuova grande stagione di investimenti sul Servizio sanitario nazionale che è la pietra più preziosa che abbiamo. Ma bisogna investire di più e noi lo stiamo facendo». Così il ministro della Salute Roberto Speranza intervenuto a un evento di celebrazione della Confederazione nazionale delle Misericordie. «In pochi anni - ha detto Speranza - i miliardi che abbiamo messo sul Fondo sanitario nazionale sono molto cresciuti: quando sono diventato ministro c'era un miliardo in più sul Fondo e mi impegnai nei primi mesi con le Regioni arrivando a 2 miliardi in più. Sembrava già un grande risultato, poi è arrivato il Covid nel 2020 e abbiamo messo dieci miliardi, di cui sei a regime e quattro di spese "una tantum", poi ancora con il Recovery sono arrivati 20 miliardi in un colpo solo. In questa fotografia - ha sottolineato il ministro - c'è il senso di una grande stagione di investimenti da aprire mentre dobbiamo chiudere definitivamente con i tagli alla Sanità. Ogni euro che si mette in Sanità non è semplice spesa pubblica ma il più grande investimento sulla qualità della vita delle persone. E abbiamo bisogno di un grande Patto Paese in cui le istituzioni insieme, i luoghi della ricerca, i professionisti, le imprese e gli ambiti della società provino davvero a costruire un grande patto per la ripartenza dell'Italia, la cui prima mattonella - a cui sta lavorando anche il presidente del Consiglio Draghi - sono l'assistenza, la capacità di promuovere solidarietà e l'inclusione. La lezione del Covid è che nessuno si salva da solo».


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