Dal governo

Ossigeno con decreto legge sui bilanci delle Regioni (a cominciare dalla Calabria) e per le casse dei privati accreditati

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri della salute Orazio Schillaci, dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini e per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia sanitaria a favore delle Regioni a statuto ordinario.
Si introducono disposizioni urgenti in favore degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria, per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario.
Inoltre, si consente alle Regioni e alle Province autonome di concedere un contributo una tantum alle strutture private accreditate al fine di ristorare le perdite subite in ragione delle sospensioni di attività ordinarie nell’anno 2021 e a consentire alle Regioni a statuto ordinario di attuare i piani di rientro dal disavanzo risultante al 31 dicembre 2021, a partire dall'anno 2023. Lo comunica il Governo aggiungendo che infine si introducono disposizioni per assicurare la parità di genere nelle gare pubbliche di appalto, nel quadro dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e per favorire l'edilizia universitaria.
In particolare, nella bozza entrante in Cdm il decreto concede alla Regione Calabria tempo fino a tutto il 2024 per deliberare i bilanci aziendali che non siano stati ancora approvati e rateizza il ripiano dei disavanzi al 31 dicembre del 2021 in dieci esercizi a partire dal 2023 per le Regioni che al 31 dicembre presentino un disavanzo pro capito oltre i 1.500 euro. In più arriva una boccata d'ossigeno per i privati accreditati: le Regioni che ancora non si siano avvalse della possibilità offerta dalla legge di Bilancio per il 2021 di erogare loro fino al 90% dei budget previsti e "sospesi" per effetto del Covid, potranno farlo per andare a compensare quanto "perso" dagli stessi con risorse proprie e sempre restando nel tetto del 90 per cento.


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