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Schillaci: stop al dimagrimento dei fondi, dal 2023 al 2026 assicurati 18 miliardi al Ssn

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"Dal 2009 al 2019 abbiamo assistito al definanziamento del Servizio sanitario nazionale pari a -37 miliardi. Abbiamo messo un punto a questo dimagrimento investendo 18 miliardi nel periodo 2023-2026". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso dell'evento "La sanità del futuro, un bene indivisibile da Nord a Sud", organizzato da Inrete. "Ci dicono che non basta - ha aggiunto - e mi stupisce il pulpito dal quale arrivano queste critiche, da coloro che hanno scelto la scorciatoia dei gettonisti per tamponare le falle". Il ministro ha ribadito che le priorità restano il personale sanitario "cui andranno in manovra 2,4 miliardi per gli aumenti in busta paga" e i cittadini ai quali "occorre garantire un benessere psicofisico e non solo cure adeguate". Sulle pensioni dei medici Schillaci ha assicurato adeguate correzioni. "Ho chiesto con forza - ha detto - che si correggesse la norma sulle pensioni e abbiamo ottenuto di salvaguardare i trattamenti di vecchiaia e le pensioni di anzianità per chi ha maturato i requisiti minimi entro l'entrata in vigore delle legge. Ho anche chiesto di scaglionare e ridurre gli impatti di questa norma per chi andrà in pensione dopo l'entrata in vigore".

Schillaci, quindi, ha richiamato le Regioni ad assicurare i Lea. "Ci sono ancora troppe differenze tra Nord e Sud - ha rilevato - e c'è troppo divario fra le molte eccellenze e le tante strutture in cui regnano disorganizzazione e sprechi, tanto da non riuscire nemmeno a garantire i Lea. Abbiamo di fronte tante diverse sfide complesse che richiedono uno sforzo comune: la sanità del futuro"deve essere un bene indivisibile, da Nord a Sud".

Sul fronte del Pnrr, Schillaci ha rivendicato che nella negoziazione con la Commissione Europea "l'Italia ha ottenuto di spostare 750 milioni di euro su due leve fondamentali sulla sanità di prossimità: 500 milioni in più sulla telemedicina e 250 milioni in più sull'assistenza domiciliare". "In questo modo - ha spiegato - abbiamo aumentato a 300 mila i nuovi assistiti con servizi di telemedicina entro il 2025 (100 mila in più rispetto al target iniziale) e 842 mila gli over-65 assistiti con assistenza domiciliare integrata (42 mila in più rispetto al target iniziale)".

Infine il ministro ha parlato della possibilità di retribuire gli ospedali, non semplicemente sulla base del numero e tipo di prestazioni erogate, ma tenendo conto anche degli esiti di salute ottenuti. "L'attuale sistema di finanziamento per prestazioni ha generato incentivi a volte perversi e spesso inappropriatezza - ha concluso Schillaci -. Oggi le tecniche di valutazione e la digitalizzazione dei processi ci permettono di sperimentare forme innovative di pagamento sulla base del valore, quindi degli esiti e della qualità delle prestazioni. Pensiamo, individuando una Regione pilota, di avviare una forma sperimentale di pagamento "ibrido" - parallela a quella attuale - che permetta di tener conto dei volumi delle attività ma anche degli esiti prodotti".


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