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Schillaci: Piano pandemico ancora in bozza alle Regioni, si discute per recepire le osservazioni

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24 Esclusivo per Sanità24

"L’obiettivo principale del Piano strategico è quello di proteggere la salute e la sicurezza della popolazione garantendo il più possibile l’accesso alle cure mediche durante una improvvisa pandemia". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel corso del question time al Senato sottolineando che "si tratta di una bozza attualmente in discussione presso la Conferenza Stato-Regioni".

La bozza è stata predisposta da un gruppo di lavoro che ha incluso rappresentanti delle Regioni e province autonome, Iss, Aifa, Agenas, Inail, dipartimento della Protezione Civile, Ispettorato Generale della Sanità Militare (Igesan), Centro Nazionale Anti-Pandemico (Cnap) e di esperti designati ed è, quindi, frutto di una lunga ed elaborata discussione che ad oggi ci porta a recepire la gran parte delle integrazioni, osservazioni e modifiche giunte da parte degli interlocutori . Il documento, ha ricordato il ministro " è ancora in fase di revisione sia attraverso riunioni con il Coordinamento tecnico della Commissione Salute delle Regioni sia attraverso revisioni interne e con i ministeri coinvolti, anche al fine di adeguare il testo alle osservazioni legittime pervenute".

"Contrariamente al PanFlu - ha proseguito Schillaci - non si limita alla preparazione e risposta ad una pandemia da virus influenzale A e B, bensì alla preparazione e risposta a pandemie da eventuali patogeni a trasmissione respiratoria sia virali che batteriche. Il documento rappresenta uno strumento di pianificazione per la fase interpandemica nonché uno strumento tecnico a supporto delle decisioni che potranno essere adottate ai diversi livelli amministrativi e legislativi e da diversi attori nelle fasi di allerta e risposta". "Voglio evidenziare che è un piano per la gestione emergenziale di patogeni potenzialmente ignoti e che descrive ed elenca gli strumenti attualmente disponibili di sanità pubblica che potranno essere applicati, in maniera graduata, in rapporto all’entità e la gravità dell’emergenza. La bozza del piano sottolinea l’importanza della collaborazione tra il ministero della Salute, le autorità locali, le istituzioni sanitarie e la popolazione per affrontare efficacemente una pandemia. Grande importanza - ha rimarcato Schillaci - viene data alla comunicazione e all’informazione alla popolazione. Elemento cruciale è lo sforzo di sistematizzazione e valorizzazione delle strutture di coordinamento, dei sistemi di sorveglianza, dei servizi sanitari, tutto in un’ottica di sviluppo armonico delle interazioni tra gli attori coinvolti".

"Il piano non si limita a prevedere eventuali scenari epidemiologici e misure di contenimento, ma, per la prima volta, delinea un potenziamento di servizi indispensabili, quali: i Dipartimenti di prevenzione, l’emergenza-urgenza, la ricerca, la rete dei laboratori di virologia e microbiologia oltre ad una integrazione ospedale-territorio. In merito al vincolo dei tetti di spesa sul personale stiamo lavorando al graduale sblocco e superamento degli stessi. E’ evidente - ha concluso il ministro - che in caso di pandemia, al fine di garantire la sicurezza e l’assistenza alla popolazione, i tetti verranno riparametrati. Stiamo ovviamente procedendo alla quantificazione economica relativa al dettaglio dei costi derivanti dall’implementazione degli interventi descritti e all’illustrazione dei criteri di calcolo per la determinazione dell’importo stimato. Questo è un Piano che per la prima volta è aggiornato, puntuale e che si attiene scrupolosamente a criteri tecnico-scientifici e direttive internazionali".

Fondo disturbo per i disturbi della nutrizione

Schillaci ha ribadito, chiamato a rispondere sul tema dei disturbi della nutrizione, che con l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario, che su unanime richiesta delle Regioni è stata riprogrammata al 1° aprile 2024 e l'ulteriore aggiornamento dei Lea, atteso per il primo semestre 2024, sarà garantita finalmente ai pazienti affetti da disturbi alimentari "la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l'erogazione delle prestazioni a beneficio di tutti i pazienti con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, rendendo di fatto non più necessario qualsivoglia fondo straordinario a carattere temporaneo, come finora sperimentato".

"Nelle more della piena operatività del nuovo nomenclatore tariffario e dell'ulteriore aggiornamento dei Lea, al fine di garantire ai pazienti affetti da Dna una appropriata presa in carico da parte delle preposte strutture regionali - ha continuato Schillaci - ho in ogni caso deciso, con un emendamento che è stato proposto in sede di conversione del cosiddetto decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del Fondo straordinario, pur in assenza della completa rendicontazione da parte delle Regioni di quelle già erogate in loro favore, una cifra pari a 10 milioni di euro per il 2024". A questo proposito però il ministro, ricordando che entro il 31 ottobre 2024, le Regioni e Province autonome dovranno trasmettere una relazione e una rendicontazione finanziaria riguardo ai fondi utilizzati, ha precisato che "ad oggi, dalle relazioni intermedie presentate, si evince che le Regioni/Pa hanno impegnato il 59% del finanziamento e speso il 3% del finanziamento complessivo". Un ultimo accenno è alle nuove prestazioni in esenzione di recente introdotte: "Nell’ambito dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, gli assistiti affetti da anoressia e bulimia possono accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale. E nell'ambito della proposta di aggiornamento Lea, la Commissione nazionale per l'aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Ssn ha rilevato l’importanza di introdurre ulteriori nuove 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione".

Con la legge sull'assistenza agli anziani fondi per un miliardo

"Oggi il Cdm - ha concluso il ministro rispondendo a una terza interrogazione - ha approvato lo schema legislativo in materia di invecchiamento attivo e assistenza sociosanitaria per persone non autosufficienti. Il provvedimento sarà trasmesso alle Camere dopo parere della conferenza Stato-Regioni. Si punta alla sanità preventiva e alla telemedicina e vengono previsti anche il riordino dell'assistenza socio sanitaria. Sono previste risorse pari a un miliardo di euro". Previste anche misure per contrastare l'isolamento sociale e favorire l'assistenza domiciliare degli anziani".


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