Legge di stabilità, le proposte della Fish per il sostegno alla disabilità

Rifinanziare i Fondi per la non autosufficienza e per le Politiche sociali, rendendoli di nuovo strutturali. Ripristinare l'Iva agevolata per le cooperative sociali. Sanare la Riforma Fornero nella parte in cui "pesa" negativamente l'attività di caregiving ai fini del calcolo della pensione anticipata. Ecco i punti-chiave che la Fish chiede al Governo di inserire nella prossima legge di stabilità, che la prossima dovrebbere approdare in Consiglio dei ministri.

«La drammatica situazione economica del Paese, lo stato dei servizi sociali, la progressiva marginalità ed esclusione sociale verso la quale sono sospinte sempre più ampie fasce della popolazione - spiega Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana per il superamento dell'handicap - rendono le prospettive assai preoccupanti e impongono l'adozione di scelte decise e strutturali». Questo perché «la discriminazione e l'esclusione sociale sono le prime cause dell'impoverimento. La mancata tutela dei diritti umani rende impossibile il pieno sviluppo umano, genera conflitti, impedisce la partecipazione che è la base di ogni democrazia».

Da qui le proposte nel dettaglio, a partire dalla conferma e strutturazione dei Fondi per disabilità e politiche sociali: «Negli ultimi anni - continua Barbieri - abbiamo assistito a una inarrestabile compressione del 70% dei fondi. Quello per le Politiche sociali, che nel 2008 contava su 930 milioni di euro, è crollato a 70 milioni nel 2012, e a 345 nel 2013. Il Fondo per le non autosufficienze, rimasto a zero per due anni, nel 2013 è stato finanziato, dopo una defatigante azione di pressione, con 275 milioni. Poco per le esigenze cui vorrebbe fare fronte».
Per il 2014 la destinazione dei Fondi è formalmente pari a zero e le prospettive sono assai incerte. «Al Governo e al Parlamento chiediamo in modo chiaro e netto due interventi: il finanziamento dei due Fondi elevando adeguatamente l'intervento del 2013; rendere "strutturali" questi Fondi prevedendo già ora il finanziamento triennale. La garanzia dei livelli essenziali dei diritti: questo dovrà essere il motivo ispiratore delle future politiche a favore delle persone con disabilità affinché garantiscano davvero l'inclusione».

Ma ci sono anche altri temi caldi che dovrebbero trovare spazio nella legge di stabilità. Innanzitutto, un intervento correttivo alla riforma previdenziale che prevede, ai fini della pensione anticipata, l'incidenza negativa dei permessi e dei congedi fruiti per l'assistenza alle persone con disabilità grave. «È un paradosso che sottolinea la scarsa attenzione del legislatore per il lavoro di cura garantito da milioni di italiani. Un correttivo va apportato, ma deve rappresentare solo il primo punto di un più compiuto intervento a favore e supporto dei caregiver familiari».

Un altro intervento è necessario - aggiunge infine il presidente Fish - nel settore Iva. Dal primo gennaio prossimo le prestazioni erogate dalle cooperative sociali non godranno più dell'imposta agevolata (4%). Assistenza ad anziani e disabili, trasporti, accompagnamento, asili nido costeranno (almeno) il 6% in più. Un aumento che graverà sulle famiglie o sulle casse esangui dei Comuni che non potranno che ridurre i servizi. Un boomerang che va assolutamente bloccato.