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Mare nostrum, 5mila migranti soccorsi a Lampedusa dai volontari dell'Ordine di Malta

''Con il mare mosso non si muovono. Ma quando le acque si calmano, i barconi prendono il mare aperto e allora comincia l'inferno. I migranti partono dalla Libia in condizioni di salute precaria, portandosi dietro migliaia di storie e drammi. Quando li raccogliamo in mare sono stremati''. A parlare è Mauro Casinghini, direttore nazionale del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta (Cisom). E' lui a coordinare, relativamente all'Ordine di Malta tutte le attività di soccorso sanitario a Lampedusa, nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum. Negli ultimi sei anni i volontari del Cisom hanno prestato assistenza a più di 5mila persone.

Grazie alla collaborazione con la Marina Militare, a bordo delle navi ci sono infatti anche medici dell'Ordine di Malta. ''Soccorriamo i migranti in mare aperto - racconta Casinghini - e i casi sono tanti. Troviamo tante donne in gestazione, la maggior parte ha subito violenze sessuali, e sono a fine gravidanza. La cosa che ci tocca il cuore sono le preghiere che queste persone rivolgono al cielo nel momento in cui ci vedono: ringraziano Dio perché hanno avuto salva la vita. Sanno che il loro viaggio non finisce lì, ma almeno la morte non li ha presi in mare''.

Quanto ai bambini, ''il problema sono i più piccoli e quelli nati da pochi giorni. Respirano la paura della mamma o del padre, sono terrorizzati dalle urla degli scafisti, mercanti di morte, e nel più fortunato dei casi sono disidratati. A rischio contiinuo di infezione in questa miscela tremenda dei barconi fatta di feci, urina e benzina. E poi c'è il carburante che provoca ustioni, insieme a casi di fratture e ferite, anche da arma da fuoco''. Drammi di migranti, in un Mediterraneo divenuto negli ultimi anni la più grande fossa comune esistente.

In questa emergenza, l'Ordine di Malta è alle porte dell'Europa: offre il suo servizio, per la qualità dell'accoglienza e dell'assistenza ai migranti. ''Noi siamo i fortunati testimoni dei loro sguardi, perché li incontriamo per primi - racconta ancora Casinghini - e da quegli occhi vediamo subito quale è il livello di disperazione in cui vivono. Sentiamo il dovere di intervenire, con un servizio sanitario qualificato in mare aperto. Un impegno che oggi Guardia Costiera e Guardia di Finanza giudicano imprenscindibile''.

A Lampedusa operano due medici dell'Ordine di Malta, due infermieri e un soccorritore, pronti 'h 24' a partire con le motovedette Sar (Search adn Rescue) della Guardia Costiera e con le motovedette delle Guardia di Finanza. Un altro medico, invece, opera su nave San Giorgio. A disposizione anche un team di medici e soccorritori presso la Capitaneria di Porto di Siracusa, pronti a intervenire per le emergenze di quell'area.

Nessun merito particolare, spiega il direttore del Cisom: ''Noi continuiamo solo una tradizione di aiuto al prossimo, quella dell'Ordine di Malta, che dura da 9 secoli. La differenza la fa l'attenzione al prossimo e l'approccio umano. Continueremo a dare ogni forma di supporto alle vittime di questo dramma che non trova ancora la parola fine''.

Dal 2008 il Cisom è impegnato, in collaborazione con la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, nelle operazioni di soccorso ai migranti, che attraverso il Canale di Sicilia cercano di raggiungere l'Europa in fuga da guerre, persecuzioni e povertà. In sei anni i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine hanno prestato cure e assistenza a oltre 5.000 bambini, uomini e donne, molte delle quali in stato di gravidanza. I 289 medici, 270 infermieri e 123 soccorritori del Cisom, tutti volontari, che dal 2008 prestano questo particolare servizio, operano h24 e per 365 giorni l'anno.

Lo stato di malnutrizione e deperimento organico dei migranti si somma alle patologie causate dal viaggio: ustioni da idrocarburi per il carburante libero imbarcato in taniche improvvisate, squilibri elettrolitici per ingestione di acqua di mare, ferite lacerocontuse e da armi da fuoco. Il personale del Corpo di Soccorso interviene con cure mediche sulle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera già all'atto del recupero in mare, quando i medici procedono a un primo screening per individuare coloro che hanno bisogno di cure urgenti. Si tratta quasi sempre di bambini e donne in gravidanza.

Il personale sanitario del Cisom opera a bordo delle motovedette nell'ambito del Progetto europeo Sar Operation, finanziato dall'Unione europea e cofinanziato dal ministero dell'Interno. Altri due medici del Corpo di Soccorso sono a bordo delle navi del dispositivo Mare Nostrum. Quest'ultima fondamentale presenza, che vede collaborare il Corpo di Soccorso dell'Ordine di Malta con la Marina Militare, è garantita grazie al contributo della Nando Peretti Foundation.

Il Cisom, che esprime l'operatività dell'Ordine di Malta in Italia nell'ambito degli interventi di Protezione Civile a seguito di calamità naturali o emergenze mediche, è costituito da oltre 3.500 volontari prevalentemente specializzati, che con la loro opera prestano soccorso alle popolazioni bisognose e lavorano per diffondere una più avanzata cultura della Protezione civile nella collettività.