Gazzetta Ufficiale

Spending review: la direttiva di Palazzo Chigi sui tagli ai ministeri

La spesa pubblica va ridotta di 4,2 miliardi e le «amministrazioni pubbliche devono concorrere»m al taglio.

Per questo la presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 170 del 23 luglio la direttiva 3 maggio 2012 «Indirizzi operativi ai fini del contenimento della spesa pubblica» in cui si «disciplina il contributo che le amministrazioni centrali sono tenute a prestare per il raggiungimento dell'obiettivo di riduzione sopra indicato».

Ciascun ministro, si legge nella direttiva, «riconosce l'attività di revisione della spesa (spending review) come prioritaria dell'azione di Governo».

Per il coordinamento generale delle attività è costituito il Comitato interministeriale per la revisione della spesa, presieduto dal presidente del Consiglio e composto dal ministro per il Programma di Governo, dal ministro per la Pubblica amministrazione, dal viceministro dell'Economia e delle finanze (ora ministro, ndr) e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri.

L'attività di revisione della spesa di ogni amministrazione dovrà concentrarsi su:

a. revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, verificandone l'attualita' e l'efficacia ed eliminando le spese non indispensabili e comunque non strettamente correlate alle missioni istituzionali;

b. ridimensionamento delle strutture dirigenziali esistenti, anche in conseguenza della riduzione dei programmi di spesa;

c. razionalizzazione delle attività e dei servizi offerti sul territorio e all'estero, finalizzata all'abbattimento dei costi e alla migliore distribuzione del personale, anche attraverso concentrazioni dell'offerta e dei relativi uffici;

d. riduzione, anche mediante accorpamento, degli enti strumentali
e vigilati e delle società pubbliche;

e. riduzione in termini monetari della spesa per acquisto di beni e servizi anche mediante l'individuazione di responsabili unici della programmazione della spesa, nonche' attraverso una più adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una più efficiente gestione delle scorte;

f. ricognizione degli immobili in uso; riduzione della spesa per locazioni, assicurando il controllo di gestione dei contratti; definizione di precise connessioni tra superficie occupata e numero degli occupanti;

g. ottimizzazione dell'utilizzo degli immobili di proprietà pubblica anche attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni;

h. restituzione all'Agenzia del demanio degli immobili di proprietà pubblica eccedenti i fabbisogni;

i. estensione alle societa' in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza;

l. eliminazione, salvi i casi eccezionali riferibili per esempio a rapporti con Autorità estere, di spese di rappresentanza e spese per convegni;

m. proposizione di impugnazioni avverso sentenze di primo grado che riconoscano miglioramenti economici progressioni di carriera per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato.


IL TESTO DELLA DIRETTIVA PUBBLICATO IN GAZZETTA