Sentenze

Friuli, la Consulta boccia la norma che subordina le prestazioni sociali al requisito della residenza

La Corte costituzionale ha bocciato due articoli della legge Friuli Venezia Giulia che condiziona l'accesso alle misure di sostegno sociale alla residenza sul territorio regionale (da almeno due anni per gli italiani e da almeno cinque per gli stranieri). Nella sentenza n.222 depositata il 16 luglio ma pubblicata oggi, la Consulta ha acceso semaforo rosso per gli articolo 2 e 8, comma 2, della legge friulana 30 novembre 2011, n.16. E cioé alle disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali e di personale.
I giudici ribadendo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato (sentenze n.133, n.4 e n.2 del 2013) hanno ribadito che «mentre la residenza costituisce, rispetto a una provvidenza regionale, "un criterio non irragionevole per l'attribuzione del beneficio" (sentenza n.432 del 2005), non altrettanto può dirsi quando alla residenza protratta per un predeterminato e significativo periodo minimo di tempo». Secondo la sentenza infatti «la previsione di un simile requisito, infatti, ove di carattere generale e dirimente, non risulta rispettosa dei principi di ragionevolezza e di uguaglianza, in quanto "introduce nel tessuto normativo elementi di distinzione arbitrari", non essendovi alcuna ragionevole correlazione tra la durata prolungata della residenza e le situazioni di bisogno o di disagio, riferibili direttamente alla persona in quanto tale, che in linea astratta ben possono connotare la domanda di accesso al sistema di protezione sociale (sentenza n. 40 del 2011)».
Si tratta della stessa argomentazione che ha cassato un'altra previsione della legge regionale, quella cioé che stabilisce diritto di accesso al fondo regionale per il contrasto dei fenomeni di povertà e disagio sociale. Anche qui la Regione aveva fissato come condizione il possesso del requisito della residenza sul territorio almeno di due anni. E anche qui la Consulta è intervenuta bocciando la norma.