Imprese e mercato

Sanità in lutto: scompare Giacomo Leopardi, per 40 anni leader dei farmacisti italiani

Lutto nel mondo della sanità italiana, muore a 87 anni Giacomo Leopardi, il decano della Federazione italiana ordine dei farmacisti, che ha guidato per ventiquattro anni consecutivi. un punto di riferimento per i farmacisti italiani per molti decenni. È stato anche presidente di Federfarma e, da ultimo, della Fondazione Cannavò. Un grande protagonista del mondo delle farmacie e non solo.

I funerali si svolgeranno domani 15 settembre, alle ore 14, a Roma, nella chiesa di San Mattia apostolo, in via Renato Fucini 285 (piazza Primoli) in zona Talenti.

Una vita per le farmacie
Nato a Genova il 19 dicembre 1928, Leopardi ha iniziato la sua carriera nelle istituzioni della professione prima come tesoriere e quindi come segretario di Federfarma, della quale diventa presidente nel 1975. Rimasto alla guida del sindacato fino al 1985, è stato eletto presidente della Federazione nazionale degli Ordini, carica che ha mantenuto fino al 2009. Successivamente è diventato presidente della Fondazione Cannavò. Leopardi fu parlamentare europeo nel 1994 al 1999, eletto nelle file di Forza Italia.

Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ricorda il collega Giacomo Leopardi come un «indimenticabile protagonista della farmacia italiana» e, insieme al Consiglio di presidenza e a tutta l'associazione esprime grande cordoglio per la sua scomparsa.

Il ricordo di Emilio Croce
«La scomparsa di Leopardi, al quale ero legato da sentimenti di amicizia sincera e profonda, maturata nei lunghissimi anni di comune impegno nelle istituzioni professionali romane prima e nazionali poi» afferma Emilio Croce, presidente dell'Ordine di Roma «rappresenta una perdita incommensurabile per la farmacia e la professione farmaceutica, che gli devono moltissimo. Quel che deve consolarci e guidarci è che Giacomo, pur andandosene, è in realtà rimasto e sempre rimarrà con noi, grazie a quell'autentico giacimento di insegnamenti e ispirazioni che sono i suoi scritti: in particolare, i suoi editoriali sul giornale della Fofi, dalla metà degli anni '80 fino al 2008, rappresentano ancora oggi – basta rileggerli – un faro sul significato e il senso della professione farmaceutica, gettando una luce sulle direzioni da intraprendere per tutelarla e svilupparla, garantendole il futuro che merita. I ragionamenti, le intuizioni, i pensieri, le idee e le analisi che Giacomo ha saggiamente voluto consegnare negli anni alla pubblicistica professionale, perfettamente consapevole – come mi ricordava spesso – che “scripta manent”, sono stati, sono e saranno un viatico che accompagnerà sempre la nostra professione, un riferimento dal quale sarà impossibile prescindere anche in futuro. Quel futuro che, grazie alle sue parole, Giacomo Leopardi continuerà ad abitare insieme a noi, saldamente presente nelle nostre menti e nei nostri cuori».



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