Imprese e mercato

Farmaci/ Per l’Italia criticità sull'importazione di 24 prodotti contro i 14 della Ue. Analisi I-Com: pesa la carenza di incentivi a R&S e produzione

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

L’Ue è sempre più dipendente da paesi terzi per la produzione di principi attivi farmaceutici, materie prime chimiche e medicinali, con circa l’80% delle molecole che arriva da India e Cina. Su un totale di 155 prodotti farmaceutici importati dalla UE, 14 presentano un livello di dipendenza dagli scambi extra UE elevato e critico. Per l’Italia la dipendenza sale invece a 24 prodotti ed è correlata alla mancanza di incentivi agli investimenti in ricerca e sviluppo e produttivi che negli anni ha caratterizzato il comparto.
È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Osservatorio In-Salute dal titolo "Attrarre Salute. Obiettivo investimenti per la resilienza dell’industria farmaceutica in Italia e nell’UE" realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com), il think tank guidato dall’economista Stefano da Empoli con base a Roma e Bruxelles. Lo studio è stato presentato a Roma nel corso di un convegno pubblico realizzato con il contribuito non condizionante di Bristol Myers Squibb, GSK, Merck, Novavax, Roche, Sanofi, Servier e al quale hanno preso parte numerosi relatori tra accademici, esperti e rappresentanti delle istituzioni, della politica e del mondo delle imprese.
In particolare, dall’analisi condotta da I-Com calcolando l’indice di Herfindahl-Hirschman (HHI) per la concentrazione delle importazioni unito alle informazioni sulla quota extra – UE di queste ultime viene rilevato che i prodotti farmaceutici le cui importazioni presentano delle criticità sono in totale 24, un numero maggiore dei 14 rilevati dall’ECIPE a livello di Unione Europea. Di questi 22 sono principi attivi e i restanti 2 sono prodotti semi-lavorati. La dipendenza delle importazioni italiane non caratterizza l’intero settore farmaceutico ma tocca il 15,48% dei prodotti presi in considerazione (rispetto al 6,1% a livello europeo) e circa il 13% del valore delle importazioni tricolori del comparto (intra ed extra UE). È stato possibile inoltre individuare i paesi europei di riferimento per la domanda italiana nel mercato dei prodotti e ingredienti farmaceutici: la Germania rappresenta per 10 prodotti su 14 un chiaro hub per le importazioni della Penisola, la Francia per 3 su 14.
La dipendenza delle importazioni italiane non caratterizza l'intero settore farmaceutico ma tocca il 15,48% dei prodotti presi in considerazione (rispetto al 6,1% a livello europeo) e circa il 13% del valore delle importazioni tricolori del comparto (intra ed extra Ue). Quanto alle "direttrici" della domanda italiana nel mercato dei prodotti e ingredienti farmaceutici: la Germania rappresenta per 10 prodotti su 14 un chiaro hub per le importazioni della Penisola, la Francia per 3 su 14.
«Diventa prioritario per l'Italia definire una strategia di medio-lungo periodo, che miri a fornire servizi di alta qualità agli utenti e a posizionare la ricerca e la filiera industriale sugli standard internazionali più avanzati - commenta il direttore area Salute I-Com Thomas Osborn -. Il miglioramento dell'assetto regolatorio e di governance è cruciale».


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