Imprese e Mercato

Chimici, contratto firmato a tempo di record

Contratto 2013-2015 a tempo di record (cinque giorni) tra Federchimica, Farmindustria (entrambi associate a Confindustria) e i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2013-2015 del settore chimico-farmaceutico (più di 190.000 i lavoratori interessati, impiegati in oltre 1600 imprese, il 90% delle quali piccole e medie), tre mesi prima della scadenza naturale del 31 dicembre 2012.

L'intesa sottoscritta prevede un aumento medio di 148, distribuito su minimi e Ipo, in quattro "tranche": dal 1 dicembre 2012,10 euro, che rappresenta il recupero del differenziale previsto dal precedente contratto; dal 1 gennaio 2013, 33 euro; dal 1 gennaio 2014, 43 euro; dal 1 gennaio 2015, 47 euro; dal 1 ottobre 2015, 15 euro. In sostanza, nel triennio 2013-2015, entreranno nelle buste paga dei lavoratori 3.466 euro rispetto ai 3.367 del contratto precedente.

In sostanza, nel triennio 2013-2015, entreranno nelle buste paga dei lavoratori 3.466 euro rispetto ai 3.367 del contratto precedente.

L'ipotesi di accordo prevede anche – a carico delle imprese – 0,20% di incremento sulla previdenza complementare del settore; l'incremento dell'indennità di 3 euro per i lavoratori in turno notturno.

Questi gli altri aspetti dell'accordo.

RELAZIONI INDUSTRIALI. Due le novità introdotte: la prima, una Commissione nazionale che studi nuovi modelli di partecipazione in relazione all'attuale situazione delle imprese e in coerenza con le potenziali novità legislative in corso; la seconda, l'introduzione a livello aziendale di una Commissione paritetica aziendale sulle relazioni industriali, secondo modelli già sperimentati in alcune realtà di impresa (Eni, Zambon).

"WELFARE" CONTRATTUALE. oltre all'incremento del contributo a "Fonchim" già richiamato, un giovane neoassunto con un contratto a termine di sei mesi potràa iscriversi a "Faschim" (il fondo integrativo sanitario del settore, n.d.r.) così come già avviene per "Fonchim": un passo in più per incentivarne l'adesione.
Un altro capitolo riguarda gli interventi di sostegno al reddito per integrazioni in caso di malattia grave, assenza facoltativa, sovraindebitamento, da perfezionare con le associazioni imprenditoriali.

MERCATO DEL LAVORO. Sarà potenziata la formazione continua e il ruolo dell'Obc, l'organismo bilaterale per la formazione chimica. Infine, novità assoluta, la definizione – a livello aziendale – di progetti ponte che riguarderanno la possibilità per i lavoratori anziani di ridurre l'orario di lavoro a part-time, così da consentire l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro.

Sono da definire materie non espressamente normate dall'accordo: tipologia di rapporto di lavoro; sicurezza, salute, ambiente; misure per il sostegno al reddito dei lavoratori; malattie ed infortunio, che saranno rapidamente esaminate e definite nell'ambito del confronto permanente già in atto tra le parti.

L'ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere i sindacati – sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori che termineranno il 31 ottobre 2012.


Le associazioni. Federchimica e Farmindustria: affrontati temi importanti. Ma sui farmaci generici il settore chiede lo «stop»

«Un contratto apripista». Frutto di un «dialogo continuo» e «proficuo» con i sindacati, e che recepisce tutti i principi innovativi contenuti nell'accordo del 28 giugno (del 2011) per incrementare la produttività, così come chiesto dal premier, Mario Monti.

Non nascondono la loro soddisfazione per aver raggiunto «un'intesa lampo» i presidenti di Federchimica, Cesare Puccioni, e di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. Un messaggio non solo al Governo. Ma anche al Paese perché «sono stati affrontati temi rilevanti» e le imprese, ancora una volta, «hanno mostrato grande senso di responsabilità», ha evidenziato Puccioni. Nonostante un momento economico piuttosto difficile per il Paese, «e in particolare per l'industria farmaceutica - ha aggiunto Scaccabarozzi - che rischia di portare in tempi brevi alla chiusura di fabbriche e alla delocalizzazione degli investimenti».

Nel mirino del numero uno di Farmindustria c'è soprattutto la norma sulla prescrizione con principio attivo che «sposta il mercato dai medicinali branded verso quelli generici prodotti prevalentemente all'estero, senza che questo comporti un solo centesimo di risparmio per il Ssn (e quindi per lo Stato). Ma anzi finisce per assestare un duro colpo al settore: «Le prime stime parlano di una contrazione di circa 10mila addetti, in un settore che occupa 65mila lavoratori altamente qualificati, esporta il 61% della produzione annua pari a 25 miliardi di euro, e investe nel Paese 2,4 miliardi l'anno», ha evidenziato Scaccabarozzi, annunciando di aver inviato ieri stesso al premier Mario Monti una lettera «di forte preoccupazione» siglata assieme ai sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem).

Per Cesare Puccioni, da giugno 2011 in sella a Federchimica, la sigla dell'ipotesi di contratto in pochi giorni nasce da un sistema di relazioni industriale «molto buone» che vanno avanti da tempo: «Giorgio Squinzi - ha ricordato Puccioni - ha rinnovato sei contratti di settore senza un'ora di sciopero».

Certo anche il comparto chimico (115mila addetti - di cui il 95% a tempo indeterminato - sparsi in 2.800 imprese, circa 3.400 unità produttive) sta vivendo momenti difficili. Soprattutto per quanto riguarda il mercato domestico, «che è in affanno». Ma l'export (nel 2011, in crescita a 25 miliardi di euro e il 51% di imprese esportatrici, il settore con la quota più elevata di aziende "esterofile") tiene. Grazie all'innovazione e alla ricerca: il 47% di imprese chimiche è impegnato in R&S, mentre la media dell'industria è ferma al 21%.

Il contratto siglato ieri sviluppa questi temi attraverso la flessibilità, pur riconoscendo alla formazione un ruolo fondamentale in termini di aggiornamento costante e maggiore preparazione, che rendono così «il lavoratore più facilmente ricollocabile in differenti ambiti aziendali. Dalla sala quadri alla produzione di energia», ha esemplificato Cesare Puccioni. Che ha tenuto a ricordare come, secondo gli ultimi dati Inail, il settore chimico sia in assoluto il comparto con meno infortuni e malattie professionali (nella precedente rilevazione era al secondo posto, dietro il settore petrolifero). Altra novità importante dell'accordo è il c.d. «Progetto Ponte» che punta a favorire più occupazione giovanile (nel settore chimico la percentuale di consolidamento dei contratti è del 60%, prima della crisi si attestava al 75%), creando un vero e proprio ponte generazionale. Il lavoratore senior, che si avvia all'uscita dall'azienda, riduce il proprio carico di lavoro e consente il subentro di una risorsa junior. La speranza, ora, di tutte le parti sociali, ha detto il presidente di Farmindustria, Scaccabarozzi, «è che le istituzioni incentivino questa possibilità con risorse adeguate».

Sul fronte invece della produttività del lavoro, hanno voluto evidenziare i due presidenti di Federchimica e Farmindustria, si riconosce «grande spazio» al contratto aziendale attraverso cui, senza più passare dal livello nazionale, com'era previsto in precedenza, si potranno realizzare intese temporanee modificative delle regole contenute nel Ccnl. E in questa sede si potrà così anche agevolare l'ingresso dei giovani con normative specifiche. Anche dal punto di vista economico.

(Claudio Tucci, da Il Sole-24 Ore di domenica 23 settembre)