Imprese e Mercato

Contratti pubblici, l'Autorità avverte: «Patologie nel sistema dei pagamenti e maxiribassi»

di Flavia Landolfi

Il giro d'affari 2012 per gli appalti di servizi e forniture ha toccato quota 8 miliardi per un totale di 506 istanze finite nel corso dell'anno sul tavolo dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici presieduta da Sergio Santoro. Un mercato che ancora regge, con un segno meno per il settore delle forniture che perde 2,4 punti percentuali e un segno più conquistato dai contratti nei servizi che tocca +10,4%. Il bilancio dell'authority contenuto nella relazione annuale , presentata al Senato la scorsa settimana, offre però un'ampia carrellata dei punti dolenti. Come quello tristemente noto dei ritardi dei pagamenti, il ricorso sempre più massiccio alle procedure negoziate e ai maxisconti nelle aggiudicazioni. Tra le patologie del mercato dei contratti pubblici c'è al primo posto la questione dei ritardi dei pagamenti. L'Autorità ha realizzato nel 2012 un'indagine specifica con ispezioni su 14 aziende sanitarie e ospedaliere da cui è emerso che i ritardi nel settore dei dispositivi medici vanno da 300 a 1.500 giorni.
Secondo l'inchiesta - che si è concentrata sui dispositivi medici - «l'entità temporale del suddetto ritardo è risultata significativamente inferiore ai valori nelle sole realtà in cui sono state attivate procedure centralizzate di pagamento dei debiti pregressi, con delega attribuita – di norma - alla Regione». L'Authority spiega poi che «la causa principale addotta dalle Aziende risiede nella inadeguatezza dei contributi erogati dalle Regioni, che risulterebbero insufficienti ad assicurare la liquidazione dei costi sostenuti per l'erogazione delle prestazioni richieste, obbligandole per conseguenza a stabilire un ordine di priorità nel procedere ai pagamenti».
L'Authority nel 2012 ha anche avviato l'elaborazione dei prezzi di riferimento in ambito sanitario. Su questo fronte, secondo alcune simulazioni dell'Osservatorio dei contratti pubblici, «sui soli servizi di lavanderia, ristorazione e pulizia, l'utilizzo di prezzi di riferimento può portare ad avere risparmi che possono stimarsi in una percentuale variabile dal 4,6% per il totale della spesa della ristorazione al 14,6% del valore di spesa del servizio di pulizia in Sanità. Per i farmaci e per i dispositivi medici, per i quali sono stati elaborati i prezzi di riferimento, i risparmi possibili potrebbero raggiungere rispettivamente il 7,4% e il 24,6%».
Ce n'è anche per le procedure negoziate con il criterio del massimo ribasso: nel 2012 contratti di servizi e forniture per un valore di 24 miliardi avrebbero potuto portare a un risparmio di circa 1 miliardo se si fossero applicati i ribassi medi rilevati nelle procedure aperte.