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Spending review, servizio Bilancio del Senato:più chiarezza su farmaci e dispositivi medici

Arriva l'analisi del servizio Bilancio del Senato sulla spending review. Che sostanzialemnte non obietta nulla sulle misure sanitarie della manovra, se non alcune osservazioni che rigaurdano la spesa farmaceutica, i beni e servizi e il taglio dei posti letto.

Per quanto riguarda la spesa farmaceutica territoriale, secondo il servizio Bilancio l'ulteriore contenimento di quella territoriale potrebbe avere «conseguenze negative sulla redditività e i programmi di investimento delle aziende farmaceutiche in Italia, con possibili riflessi anche di natura fiscale», un altolà su cui le imprese del farmaco non hanno mai avuto dubbi. E poi andrebbero meglio puntualizzati poi gli effetti sul livello della spesa farmaceutica ospedaliera che derivano dalle specialità medicinali di fascia A, dal pay back per l'ospedaliera e da una serie di norme i cui effetti non sono stati calcolati e che, secondo il documento, rendono la quantificazione complessiva "prudenziale", tanto in termini di risparmi pregressi (che sembrano leggermente sovrastimati), quanto dei nuovi risparmi riconducibili (che sembrano sottostimati).


Sui beni e servizi invece il servizio Bilancio mette in guardia, nonostante la sottostima del possibile risparmio, dal rischio di scatenare «un cospicuo contenzioso a carico delle aziende sanitarie» e creare «problemi di approvvigionamento per alcune aziende» se i fornitori dovessero preferire recedere dal contratto piuttosto che subire la decurtazione dei compensi, anche considerando i ritardi nei pagamenti. Inoltre, andrebbero illustrati i motivi per cui gli effetti per il 2012 sono maggiori di quelli per il 2013 e 2014.


Sul taglio dei posti letto la relazione ricorda in modo secco che la misura incide solo sulla quota di oneri variabili (e, tra l'altro, in misura meno che proporzionale). È davvero utile quindi?


E sul nuovo tetto per i dispositivi medici, oltre al fatto di giudicarlo probabilmente «non sostanzialmente sostenibile, anche alla luce del progresso tecnico e della questione dell'aggiornamento del nomenclatore», il servizio Bilancio sottolinea che, a differenza di quanto accade per la spesa farmaceutica, l'eventuale sforamento resta a carico delle regioni: in questo settore non c'è pay back per i produttori e l'effetto mette a rischio la spesa..

IL TESTO DELL'ANALISI SULL'ARTICOLO 15 DELLA SPENDING REVIEW