In parlamento

Milleproroghe: slittano i termini per il pagamento dei medici col bancomat e per l'accreditamento definitivo delle strutture sanitarie

Slitta di 18 mesi, dallo scorso 1 gennaio a giugno 2015, l'obbligo per commercianti e professionisti di accettare anche pagamenti con il bancomat. Lo prevedono due emendamenti identici a prima firma Hans Berger (Autonomie) e Andrea Augello (Ncd), approvati al decreto legge milleproroghe in commissione Affari Costituzionali del Senato. Lo slittamento viene previsto «al fine di consentire alla platea degli interessati
di adeguarsi all'obbligo di dotarsi di Pos».

L'obbligo, fissato dalI'art. 15, comma 4, deI Dl 179/124, convertito nella legge 221/12, ha sancito che, a decorrere dal I gennaio 2014, i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito.

Tra i professionisti sono compresi anche i medici. Ma in base al decreto attuativo trasmesso a fine dicembre dal ministero dello Sviluppo Economico alla Banca d'Italia - come spiega la circolare n. 99 della FnomCeO trsamessa agli Ordini il 20 dicembre scorso - con il quale dovrebbero essere disciplinati gli importi minimi, le modalità e i termini di attuazione delle disposizioni sul pagamento delle prestazioni di servizi, anche professionali, attraverso carte di debito, il perimetro di applicazione del decreto attuativo farebbe riferimento ai pagamenti oltre 30 euro e a esercenti per Io svolgimento di prestazioni di servizi, anche professionali (i medici appunto), con ricavi oltre i 200 mila euro.

Slitta il termine per gli accreditamenti definitivi
Sempre in commissioni Affari costituzionali è stato approvato anche un altro emendamento al Dl milleproroghe che rinvia al 31 ottobre 2014 la
scadenza degli accreditamenti provvisori di strutture sanitarie, sociosanitarie private e stabilimenti termali.

È «una buona notizia» affermano il presentatore, Giuseppe
Esposito (Ncd) e il suo collega di partito, Raffaele Calabrò. I due senatori affermano che la norma «ha evitato che molte strutture sanitarie campane si trovassero prive di accreditamento e, quindi, nell'impossibilità di continuare a garantire assistenza sanitaria agli utenti.

La Regione Campania, così come altre realtà, sta ultimando l'iter per l'accreditamento definitivo, ma - aggiungono in una nota - grazie anche al lavoro di squadra con il ministero della Salute, siamo riusciti ad impedire nel frattempo disagi ai cittadini, tutelando il diritto alla salute dei campani»