In parlamento

Opg, dal Senato via libera alla proroga di un anno

Via libera del Senato al testo del Dl «Conversione in legge del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari», che contiene la proroga di un anno della chiusura degli Opg.
Ora il testo, approvato dall'Aula con 171 sì, un no e 32 astenuti, passa alla Camera. Il decreto, che scade il 31 maggio e i cui relatori sono Felice Casson (Pd) Giampiero della Zuanna (SCpl), proroga dunque al 2015 il termine per la sostituzione delle strutture di detenzione con altre, alternative, sul territorio. Per gli Opg sarebbe «l''ultima proroga», promette la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Emilia Grazia De Biasi: «Il voto di oggi al Senato - spiega - lascia amarezza, ma è indispensabile perché Regioni e ministero attuino un vero e proprio programma di superamento degli Opg che ci consenta di dire che questa è l'ultima proroga che abbiamo votato. La civiltà di questo Paese lo richiede e saremo inflessibili nel controllo dell'attuazione dei programmi terapeutici e riabilitativi, nel nome di quel diritto mite che l'Italia di Cesare
Beccaria propugnava».

Attualmente, secondo gli ultimi dati forniti dalla Società italiana di psichiatria, i detenuti-pazienti nei sei Opg attivi in Italia sono circa mille. Le strutture in chiusura sono gli Opg di Castiglione delle Stiviere (Lombardia), quello di Reggio Emilia (Emilia Romagna), l'Opg di Montelupo Fiorentino (Toscana), quello di Secondigliano e quello di Aversa (Campania), l'Opg di Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia)

L'emendamento approvato oggi dall'Aula scongiurerebbe il cosiddetto "ergastolo bianco". «La norma che abbiamo approvato oggi - scrivono infatti in una nota congiunta i senatori Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani e Sergio Lo Giudice, componente della commissione Giustizia - introduce una innovazione molto importante nella determinazione delle misure di sicurezza delle persone oggi internate negli Opg. L'emendamento da noi presentato e approvato dall'aula adotta il cosiddetto sistema spagnolo: le misure di sicurezza nei confronti dell'autore di un reato bisognoso di cure psichiatriche non possono avere durata superiore a quella della pena a cui potrebbe essere condannato se fosse ritenuto imputabile. Finora poteva accadere che l'internamento fosse prorogato per un numero indefinito di volte enorme fino a tradursi in una sorte di pena perpetua, un ergastolo bianco».

Il Ddl prende atto dell'impossibilità di rispettare il termine di chiusura degli Opg, scaduto il 1° aprile scorso, dato che non sono state ultimate le strutture necessarie alla presa in carico dei soggetti oggi internati. Sugli Opg nelle scorse settimane si era espresso anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definendole «indegne di un paese civile».

Il testo del decreto legge aveva superato alla fine della scorsa settimana l'esame in sede referente delle commissioni Giustizia e Igiene e Sanità (VEDI ) e le modifche apportate con gli emendamenti approvati - come spiega anche il dossier predisposto dal Servizio Studi del Senato - stabilscono che il giudice possa disporre nei confronti dell'infermo di mente l'applicazione di una misura di sicurezza diversa dal ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario, a meno che non ci siano elementi dai quali risulta che ogni altra misura diversa non è idonea a cure adeguate e a fare fronte alla sua pericolosità sociale. Allo stesso modo dovrà intervenire il magistrato di sorveglianza che applica l'art. 679 del codice di procedura penale in caso di persona socialmente pericolosa. E il testo emendato stabilisce anche che non costituisce elemento idoneo a supportare il giudizio di pericolosità sociale la sola mancanza di programmi terapeutici individuali.

Bocciata dalle commissioni anche la possibilità di ricovero "provvisorio" negli Opg o in casa di cura e custodia: la verifica della pericolosità sociale e la custodia cautelare nei riguardi dell'imputato infermo di mente sono disposte ed eseguite con il ricovero provvisorio in idonea struttura del servizio psichiatrico ospedaliero.

Per quanto riguarda lo "svuotamento" degli attuali Opg, gli emendamenti approvati dalle commissioni prevedono che Regioni e Province autonome, attraverso i dipartimenti e servizi di salute mentale delle proprie aziende sanitarie, predispongano, in accordo e con il concorso delle direzioni degli ospedali psichiatrici giudiziari, programmi individualizzati di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate al 31 marzo 2014 (da inviare alla Salute antro il 15 giugno) negli ospedali psichiatrici giudiziari. Per i pazienti per i quali sia stata accertata (dall'autorità giudiziaria competente, secondo le procedure di legge e i relativi rinnovi temporali) la pericolosità sociale, il programma deve documentare le ragioni per proseguire - in via eccezionale - il ricovero.

Sempre secondo le novità apportate dalle commissioni, Regioni e Province autonome devono comunicare entro il 1° ottobre 2014 lo stato di realizzazione (anche con riconversioni) delle nuove strutture sanitarie e le iniziative per garantire il completamento del processo di superamento degli Opg. Se saranno inadempienti e non fosse possibile il superamento degli Opg entro il nuovo termine fissato dal decreto del 31 marzo 2015, il Governo provvederà in via sostitutiva.

Le Regioni poi, entro il 15 giugno 2014 possano modificare i programmi già presentati per la riqualificazione dei dipartimenti di salute mentale, contenere il numero complessivo di posti letto da realizzare nelle nuove strutture sanitarie (destinate, in via sostitutiva, all'esecuzione delle misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell'assegnazione a casa di cura e custodia) e impiegare le risorse per la realizzazione o riqualificazione delle sole strutture pubbliche: il decreto quantifica in 4,38 milioni per il 2014 e 1,46 milioni per il 2015 gli oneri derivanti dalla proroga.

Le Regioni inoltre, "senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato", potranno organizzare corsi di formazione per gli operatori del settore per la progettazione e l'organizzazione di percorsi terapeutico-riabilitativi e le esigenze di mediazione culturale.