In parlamento

Screening neonatali obbligatori e gratuiti per tutti, via libera della Camera alla Pdl. M5S: «Ora la priorità è aggiornare i Lea»

di B.Gob.

Via libera in seconda lettura alla Pdl 3504-A sugli screening neonatali volti a prevenire e curare le malattie metaboliche ereditarie. Il Ddl Taverna (S.998), approvato dalla commissione Igiene e Sanità, era stato trasmesso a Montecitorio dal Senato, cui ora ritorna in vista del via libera definitivo.

Soddisfatto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo: «Siamo tutti consapevoli che effettuare lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo - commenta - bensì un investimento per la salute, sostituendo il principio del rapporto costi-benefici on quello del costo-opportunità. Il beneficio non è solo legato al paziente e alla sua famiglia ma rappresenta una razionalizzazione nell’impiego delle risorse del Sistema sanitario, nel senso che avviare un percorso di cura prima dell’insorgenza dei sintomi è senza dubbio meno oneroso della gestione di un paziente con alto rischio di invalidità conseguente al ritardo diagnostico. Partendo dalla consapevolezza della rilevanza che riveste, in termini di sanità pubblica, lo screening neonatale - aggiunge De Filippo - emerge con ogni evidenza la portata innovativa e il significativo e oggettivo interesse del Ddl approvato. Pertanto, ribadisco: affinché un programma di screening sia efficace, non solo dal punto di vista clinico ma anche di sanità pubblica e quindi prevenzione collettiva, costo/beneficio, equità d’accesso, e così via, è necessario garantire il raggiungimento e l’esecuzione del test al 100% della popolazione di riferimento, nel rispetto della tempistica che deve fornire precisi e definiti percorsi clinici, con protocolli operativi ottimizzati all'impiego delle risorse da parte dei vari operatori coinvolti nel processo: i consultori familiari, i centri nascita, il centro screening, il centro di riferimento clinico, il pediatria del territorio. Questo risultato si può conseguire solo mediante una legge che renda uniforme il sistema sull’intero territorio nazionale e superi ogni diseguaglianza di accesso ai servizi sanitari delle diverse regioni».

Incassano il risultato «felici» il risultato i deputati del Movimento5Stelle: «L’odierno sì all’unanimità della Camera alla nostra proposta di legge, che rende obbligatori gli screening neonatali, è un risultato che ci rende felici per tutti quei bambini e le loro famiglie che potranno finalmente usufruire in modo completo, omogeneo e gratuito di questo strumento. In attesa della definitiva approvazione del testo al Senato resta però da compiere un altro, fondamentale, passo: l’aggiornamento dei Lea, fermi al 2001. Un aggiornamento costantemente annunciato dal ministro della Salute ma che ancora deve vedere la luce: auspichiamo avvenga quanto prima. Ricordiamo che la proposta di legge, a prima firma della senatrice Paola Taverna - aggiungono- è tesa a rendere obbligatoria, con l’inserimento nei Lea, l’esecuzione dello screening neonatale per la diagnosi precoce di malattie metaboliche ereditarie. L’identificazione precoce è un passaggio importantissimo, perché consente di iniziare immediatamente trattamenti farmacologici e dietetici adeguati, che possono salvare la vita al bambino e migliorare la qualità della sua vita. Il provvedimento consente inoltre di superare l’asimmetria oggi esistente tra diversi territori: in alcune Regioni virtuose lo screening viene effettuato su circa 40 patologie metaboliche ereditarie, mentre in altre avviene soltanto rispetto alle tre patologie per le quali ad oggi e' prevista l’obbligatorietà». Così la senatrice Taverna commenta l’approvazione alla Camera del Ddl sugli screening neonatali di cui è prima firmataria: «In un Paese in cui 11 milioni di italiani rinunciano a curarsi perche' non hanno i soldi per farlo, il M5S sta facendo approvare una legge che da' a tutte le famiglie italiane la possibilità di prevenire possibili malattie rare sottoponendo i propri bambini ad un semplice esame. È la nostra idea di diritto alla salute, è la nostra idea di Paese, ed è anche la migliore risposta a chi accusa il M5S di dire sempre no e di essere incapace di governare: ci dispiace per loro, ma stiamo dimostrando che leggi giuste per i cittadini e davvero a favore dei più deboli e non dei soliti noti, si possono e si devono fare», conclude Taverna.

La scheda. Il testo, in sei articoli, punta a garantire la prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie, mediante una misura obbligatoria da inserire nei Lea in cui si prevederebbero accertamenti diagnostici da effettuare su tutti i neonati per consetire diagnosi precoci e un tempestivo trattamento delle patologie.
Per gli screening lo Stato tramite la legge di Stabilità per il 2014 (la n. 147/2013) ha già messo a disposizione un finanziamento complessivo di 5 milioni l’anno a decorrere dal 2015, per un totale a oggi di 10 milioni. E la stessa norma ha previsto che il ministero della Salute adotti un decreto ministeriale, sentiti l’Iss e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, per l’avvio, anche in via sperimentale, dello screening neonatale per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie, per la cui terapia, farmacologica o dietetica, esistano evidenze scientifiche di efficacia terapeutica o per le quali vi siano evidenze scientifiche che una diagnosi precoce neonatale comporti un vantaggio in termini di accesso a terapie in avanzato stato di sperimentazione, anche di tipo dietetico. Il termine stabilito dalla norma per l'emanazione del decreto era quello di 2 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità 2014 (e pertanto il 1° gennaio 2014). La stessa norma - come si ricorda nel dossier del Servizio studi della Camera - ha previsto inoltre che, con un ulteriore provvedimento del ministro della Salute, sia definito entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di stabilità 2014 (1° gennaio 2014) l’elenco delle patologie da sottoporre a screening.
Dm che non è stato ancora emanato e «il suo iter - si legge ancora nel dossier - è in corso di completamento. Lo schema è stato trasmesso alla Conferenza Stato-regioni per il parere prescritto, sentito l'Istituto superiore di sanità ed acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali. Sulla compatibilità tra i contenuti del Dm in stand-by e la Pdl il ministro della Salute ha spiegato in un’interrogazione che il Dm sarà applicato per non perdere le risorse già previste a legislazione vigente e che quando la proposta di legge in esame avrà terminato il suo iter, verrà assorbita nel sistema, in modo tale da non perdere queste risorse ed ampliare gli screening, che fra l’altro fanno parte degli obiettivi da raggiungere, non solo a livello dei Lea ma del Piano nazionale di prevenzione, in particolare per quanto riguarda quelli neonatali.

Tra i contenuti del testo di legge, la previsione di un Centro di coordinamento sugli screening neonatali volto a favorire la massima uniformità nell’applicazione sul territorio nazionale della diagnosi precoce neonatale, da istituire presso l’Iss; un protocollo operativo per la gestione degli screening neonatali con cui definire le modalità della presa in carico dei pazienti “positivi” agli accertamenti e dell’accesso alle terapie, con tanto di valutazione Hta a carico di Agenas; l’inserimento nei Lea con oneri valutati in 25,715 milioni annui da coprire per 15,715 milioni secondo la procedura di cui al comma 554 della legge di Stabilità 2016 e per 10 milioni con le dotazioni finanziarie previste dalle leggi di Stabilità 2014 e 2015.


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