In parlamento

Ddl Lorenzin: chiropratici e osteopati professionisti col bollino, la svolta dietro l’angolo

di Lucilla Vazza

È fatta. Dopo anni di botta e risposta, di chiusure e aperture, chiropratici e osteopati hanno ricevuto le chiavi per il paradiso. Saranno a tutti gli effetti una delle professioni sanitarie “col bollino”, al pari di fisioterapisti e infermieri.

Con il voto unanime di oggi agli emendamenti all’articolo 4 (e 5 che viene assorbito dal testo) del Ddl Lorenzin si chiude una stagione di veleni e ferri corti con i “cugini” fisioterapisti, che mai e poi mai li avrebbero voluti a bordo delle professioni ordinate. Il sì trasversale chiude una lunghissima partita a scacchi. Ora il percorso è in discesa. E i deputati, con il presidente dell’Affari Sociali in testa, Mario Marazziti, assicurano che si arriverà rapidamente all’approvazione definitiva del ddl sulle professioni sanitarie che potrà poi passare al test finale del Senato, che si suppone sarà scontato.


Neoprofessioni: stessi diritti, stessi doveri
Come già da noi anticipato (v. articolo) , l’articolo 3 riformulato secondo quanto previsto dall’emendamento Marazziti, impone che per l’istituzione delle nuove professioni occorrano i pareri del Consiglio superiore di sanità e della Conferenza Stato-Regioni, oltre alla definizione del programma formativo concordato con il Miur.

L’articolo 3 sulle nuove professioni

L’individuazione di nuove professioni sanitarie, che deve essere riconosciuta su tutto il territorio nazionale, potrà avvenire in sede di recepimento di direttive comunitarie o per iniziativa dello Stato o delle Regioni, alla luce di fabbisogni di salute che non trovano riscontro in professioni già riconosciute, oppure su richiesta delle associazioni più rappresentative. Tali associazioni, secondo la proposta di emendamento, dovranno inviare un richiesta entro il 30 aprile di ogni anno al Consiglio superiore di sanità, che si dovrà pronunciare entro sei mesi.


© RIPRODUZIONE RISERVATA