In parlamento

Aggressioni ai sanitari: il disegno di legge al rush finale alla Camera

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Si è avviato in aula della Camera dei Deputati l'esame del disegno di legge che reca disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni. Questo provvedimento, così come altre proposte avanzate sulla stessa materia da tutti i gruppi parlamentari, è volto a prevenire e contrastare in maniera più efficace e auspicabilmente risolutiva il sempre più frequente fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario, rafforzandone la tutela da un lato tramite l'inasprimento delle pene per alcuni specifici reati se commessi in danno di operatori sanitari, dall'altro con misure specifiche di sensibilizzazione e disposizioni volte a migliorare la sicurezza all'interno delle stesse strutture sanitarie.

Dopo la fase istruttoria e le audizioni, le Commissioni Giustizia e Affari Sociali hanno deliberato di adottare come testo base quello approvato già dal Senato. L'articolato in discussione prevede l'istituzione, presso il ministero della Salute, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. L'organismo proposto dovrà comprendere, fra le altre figure istituzionali, anche la presenza dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria rappresentative a livello nazionale.

All'osservatorio competerà di monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni, anche acquisendo i dati regionali relativi all'entità e alla frequenza del fenomeno ed alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell'ambiente di lavoro. Altri compiti attribuiti all'osservatorio saranno il monitoraggio degli eventi-sentinella che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, la promozione di studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti.

Importante intervento viene indicato per quanto attiene l'articolo 583-quater del codice penale, che attualmente aggrava le pene quando le lesioni siano rivolte ad un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive.

Queste pene aggravate, che prevedono la reclusione da quattro a dieci anni e per lesioni gravissime da 8 a 16 anni, si applicheranno quando le lesioni siano state procurate non solo se rivolte al pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, ma anche quando procurate a personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria nell'esercizio delle sue funzioni o a causa di esse, nonché ad incaricati di pubblico servizio nello svolgimento di attività di cura, assistenza sanitaria e di soccorso. Si interviene, poi, a modificare gli articoli 581 e 582 del codice penale, al fine di prevedere che i reati di percosse e lesioni siano procedibili d'ufficio quando ricorre l'aggravante. Non sarà dunque necessaria in quel caso la querela della persona offesa.

La Camera ci ripensa, invece, sull'obbligo di costituzione di parte civile da parte di ospedali e aziende sanitarie nei processi sulle aggressione a medici e personale sanitario. L'aula ha infatti approvato un emendamento di Fdi (prima firmataria Maria Carolina Varchi) che ha eliminato tale obbligo introdotto invece nel testo dalla Commissione Affari sociali. Viene confermata, invece, salvo che il fatto costituisca reato, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 5 mila euro per chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive ovvero moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o sociosanitaria, nonché di incaricati di pubblico servizio presso strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche o private.

Infine la legge istituisce la "Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari", allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura che condanni ogni forma di violenza. La giornata si celebrerà annualmente in una data da definire con decreto del ministro della Salute di concerto con i ministri dell'Istruzione e dell'Università e della ricerca.


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