Lavoro e Professione

Decreto Balduzzi: l'Anaao proclama lo stato di agitazione

Il Consiglio nazionale dell'Anaao Assomed, dopo aver analizzato i contenuti del decreto sanità (158/2012) , ha proclamato lo stato di agitazione «a difesa della specificità della dirigenza medica e sanitaria e per contrastare il processo di mutilazione di norme contrattuali per via legislativa che mira ad una assoluta deregulation della forza lavoro professionale».

L'associazione, alla vigilia dell'esame parlamentare del decreto legge, denuncia in un comunicato gli aspetti «più allarmanti» contenuti nel testo e chiede alle Commissioni di introdurre modifiche senza le quali si produrrebbe:

«1) una disarticolazione del sistema della valutazione professionale, il cui appiattimento sul modello della pubblica amministrazione cancella elementi specifici della Dirigenza Medica e sanitaria all'interno del Pubblico impiego, a garanzia di quella autonomia che la Corte di Cassazione esige a tutela dei cittadini, lasciando le loro carriere in balia della politica;

2) uno stravolgimento delle norme che regolano la mobilità che trasforma i medici e sanitari in "pacchi postali" a disposizione delle Regioni, senza alcuna certezza di coerenza con la disciplina, di salvaguardia dell'incarico professionale e del trattamento economico;

3) una morte annunciata della libera professione intramoenia, caricata di oneri burocratici ed economici che avranno come unico risultato quello di spingere i medici fuori del regime esclusivo».

Il sistema sanitario secondo l'Anaao Assomed «è stato messo in ginocchio dagli effetti che le manovre economiche degli ultimi anni hanno prodotto sugli assetti organizzativi e funzionali della sanità pubblica. Tagli lineari per complessivi 24 miliardi di euro nel quadriennio 2012-2015 del Fondo sanitario nazionale ridurranno progressivamente l'esigibilità da parte dei cittadini del diritto alla salute. E renderanno insostenibili le condizioni di lavoro dei medici e sanitari del Ssn, già duramente colpite dal perdurante blocco del turnover, dal taglio delle strutture complesse e semplici, dalla scomparsa di 20.000 posti letti, dall'abuso di contratti precari e dal ritardo di programmazione e riorganizzazione della rete territoriale ed ospedaliera con pesanti ricadute sulla qualità e sicurezza del sistema. La mancanza di un contratto di lavoro è già penalizzante sul piano professionale ed economico. Lo svuotamento del contratto in vigore è inaccettabile».

Oltre lo stato di agitazione poi l'Anaao Assomed conferma il suo impegno nella manifestazione nazionale in programma per il 27 ottobre a Roma «pronta ad ogni altra iniziativa per difendere i medici e dirigenti sanitari del Ssn».

E proprio sulla manifestazione del 27 ottobre l'intersindacale dellòa dirigenza Ssn ha reso noto oggi il manifesto sulle ragioni della protesta (documento allegato).

Queste le cause del peggioramento delle condizioni di lavoro dei dirigenti del Ssn:


• le prospettive di carriera e di sviluppo professionale sono falcidiate con incarichi decisi ancora una volta più dalla cattiva politica che dai meriti professionali;

• il blocco contrattuale riduce del 20% il potere di acquisto di tutte le retribuzioni ferme fino al 2015, compromettendo per la medicina e la pediatria di famiglia anche il mantenimento ed il miglioramento degli standard professionali e producendo, in tutti i casi, il danno maggiore ai giovani;

• la crisi dei Pronto Soccorso non è finita solo perché scomparsa dalle prime pagine dei giornali;

• il contenzioso medico-legale è in crescita esponenziale ed il medico è lasciato sempre più solo alle prese con cittadini arrabbiati e magistrati che gli negano ciò che rivendicano per se stessi: il diritto di giudicare in serenità richiama il "diritto di curare in serenità;"

• i carichi di lavoro non sono diventati meno pesanti solo perché le Aziende, pur di risparmiare, negano i servizi;

• le dotazioni organiche continuano a ridursi sino a pregiudicare i servizi di assistenza, specie nel settore della urgenza ed emergenza e della continuità assistenziale.