Lavoro e Professione

Specialisti Sumai a congresso: «Stop ai tagli lineari. La salute merita rispetto»


«Non possiamo più accettare di mettere a repentaglio la salute dei nostri pazienti per incondivisibili questioni di cassa». Parola di Roberto Lala, segretario del Sumai , il sindacato che rappresenta circa 15mila medici specialisti e generici ambulatoriali delle Asl, gli odontoiatri ambulatoriali, i veterinari e le altre professionalità dell'area sanitaria (biologi, chimici e psicologi).

Lala ha inaugurato il 45° congresso del sindacato al BHR Hotel di Treviso, dedicato a "La crisi e la sanità. Quale sarà il futuro del servizio pubblico?". Nella sua relazione il segretario ha approfondito le piaghe che affliggono la Sanità italiana, definendo «paradossale» la situazione in cui versa: «Se da una parte la crisi spinge il Governo a ridurre la spesa sanitaria, dall'altra, proprio in una fase di crisi economica come quella attuale quando il cittadino non ha le possibilità economica di tutelare la propria salute, emerge con forza il valore di una Sanità pubblica capace di intervenire per sostenere tutti nella difesa del bene prezioso della salute».

Sul federalismo Lala ha affondato: «Qualcuno deve spiegarmi perché l'organizzazione di aree simili e addirittura confinanti, come la Lombardia e il Veneto o la Toscana e l'Emilia Romagna, debba essere così diversa. Con differenze che vanificano allo stesso tempo l'uguale diritto costituzionale dei cittadini e il diritto fondamentale dei professionisti di lavorare in piena sicurezza. Perché un conto è lavorare in una Regione che applica modelli organizzativi che ti consentono di mantenere alti livelli di professionalità, altra storia è lavorare in situazioni diametralmente opposte, che da una parte ingenerano l'ormai noto fenomeno della
migrazione sanitaria, con tutti i disagi e i costi connessi, e dall'altra producono un costante aumento delle azioni risarcitorie».

Stoccata anche contro i tagli lineari: «Da anni tocchiamo con mano il taglio dei posti letto e delle risorse umane negli ospedali, senza peraltro che a questo corrisponda un reale spostamento di risorse economiche sul territorio. Che dire?! Siamo un paese di artisti anche in politica. Il ben noto gioco delle tre carte, carta vince carta perde, fa sì che i finanziamenti che stavano sotto la carta ospedale non finiscono mai sotto la carta territorio bensì sotto la solita terza carta, sono certo per scopi che a me sfuggono ma sicuramente altamente sociali»

Bene, invece, il lavoro preparatorio del decreto Balduzzi. «Voglio essere chiaro», ha precisato il segretario Sumai. «Il tavolo non aveva come tema la "rivoluzione" delle cure primarie, come pure si è letto su qualche
giornale, né pensava di poter creare una panacea per tutti i mali della
nostra sanità territoriale. L'obiettivo era, piuttosto, un'ennesima modifica del decreto 502, un gradino che potrebbe aiutarci a realizzare quella quadratura del cerchio tra ospedale e territorio che chiediamo da tempo. Un intervento necessario, non più rinviabile, per garantire la tenuta dell'intero sistema». E allora, «in un momento in cui è congelata la parte economica dei contratti, riteniamo indispensabile non perdere tempo riaprendo le trattative e lavorando al rinnovo degli Acn per concretizzare quel cambiamento della medicina territoriale».

Lala ha infine ribadito l'invito a medici, cittadini e associazioni dei malati a partecipare alla manifestazione nazionale del 27 ottobre a Roma rimarcando con forza come «la Sanità pubblica è parte integrante della nostra storia, della nostra vita, della nostra cultura. Ci batteremo contro gli sprechi e le spese ingiustificate chiunque ne sia la causa, ma non possiamo più accettare di mettere a repentaglio la salute dei nostri pazienti per incondivisibili questioni di cassa. La salute merita rispetto, anche dai più cinici governanti».