Lavoro e Professione

Assemblea pubblica Cgil: «Basta tagli, Ssn in pericolo»

«Senza correttivi, nei prossimi anni rischia di venir meno il diritto universale alla salute e alle cure»: questo l'allarme lanciato dalla Cgil, in apertura dell'assemblea pubblica "Una sanità. Di tutti".

Secondo una elaborazione del sindacato, nel periodo 2011-2015 i tagli cumulati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale ammontano a oltre 30 miliardi di euro, di cui circa 20 miliardi previsti dal Governo erlusconi e altri 10 miliardi dal governo Monti.

Vanno poi aggiunti i tagli alle politiche socio-assistenziali. Si tratta di «tagli lineari che mettono pesantemente in discussione la garanzia dei livelli essenziali di assistenza sanitaria per i cittadini, le condizioni di lavoro e persino i livelli di occupazione», ha sottolineato il segretario confederale con delega alla sanità, Vera Lamonica, introducendo l'assemblea.

Oltre a garantire il diritto alla salute e alle cure, la spesa per il Ssn «è un eccellente investimento economico. Il valore aggiunto diretto e indotto derivante dalle attività della filiera della salute sorpassa i 150 miliardi di euro, pari a circa il 12% del pil. Per ogni euro speso in sanità si generano 1,7 euro circa», evidenzia la Cgil illustrando le sue proposte.

Al nuovo Governo e alle Regioni la Cgil chiede un confronto per il rilancio del Ssn pubblico e universale, costruendo le condizioni per un nuovo Patto per la salute. Con una «priorità immediata: evitare l'introduzione di 2 miliardi di nuovi ticket dal 2014 e che il finanziamento del Ssn nel 2013 sia addirittura inferiore al livello del 2012 (-1 miliardo)».

La confederazione di Corso d'Italia chiede, inoltre, l'assistenza territoriale H24 e un sostegno del piano per il lavoro, per creare e salvaguardare l'occupazione nel Ssn, diretta e indiretta e la stabilizzazione dei precari.