Lavoro e Professione

Lorenzin ai medici: «Basta a tagli lineari in sanità». E il comitato di settore pensa alla riapertura (normativa) dei contratti

«Non ritengo possibile che possano esserci ulteriori tagli al fondo sanitario nazionale, e soprattutto tagli lineari. I margini per eliminare gli sprechi ancora ci sono ma tutto quello che si recupera va reinvestito in sanità», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin incontrando per la prima volta volta i sindacati.

E Lorenzin ha spiegato a medici e dirigenti che anche le parole del ministro dell'Economia Saccomanni, il quale all'assemblea di Assonime ha detto ieri che «Ridurre la spesa pubblica è possibile specialmente nel settore della sanità», parlando del processo di spending review, sarebbero in riferimento agli sprechi che ancora si possono ridurre.

Lorenzin ha anche sottolineato che sulla spending review bisogna «darsi una calmata» perchè il settore socio-sanitario è strategico per il Paese. In ogni caso i margini per eliminare gli sprechi e recuperare risorse ci sono ancora secodndo il ministri e vengono ad esempio dalla digitalizzazione della sanità e dalla ottimizzazione ed efficientamento di alcuni interventi. Ma, ha ribadito, ogni euro recuperato dovrà essere utilizzato per la sanità.

Lorenzin ha anche affermato nell'incontro che «presto bisognerà intervenire sulla responsabilità professionale che va rivista». E sul tema ci sarebbe già un «ampio consenso» parlamentare. Lorenzin ha spiegato ai medici di aver già iniziato a lavorare su questo punto.
Il ministro, che ha introdotto la riunione spiegando di comprendere la sofferenza dei medici, ha anche annunciato l'avvio di un tavolo al ministero dell'Istruzione per la formazione degli specializzandi, di cui, come ha spiegato, ha già parlato con il ministro Carrozza

«Apprezziamo la disponibilità del ministro a collaborare con noi e a intervenire su alcuni dei temi che abbiamo sollevato, rimane la questione dei modi e dei tempi in cui arriveranno gli interventi, e rimane soprattutto la grossa questione del blocco contrattuale che rischia di trasformarsi in un blocco a tempo indeterminato», ha commentato l'incontro Costantino Troise, segretario dell'Anaao. «Il ministro ha capito - prosegue Troise - che questa situazione va ad aggravare e incattivire un quadro già drammatico». Peraltro, visto che «già ci sono deroghe, come quella per il comparto sicurezza, non si capisce perchè non si possa derogare anche per la sanità». Adesso, sottolinea, «misureremo il suo impegno e la sua disponibilità anche dentro il Consiglio dei ministri», perchè, ad esempio, si potrebbero utilizzare gli strumenti che il governo sta approntando per l'occupazione giovanile «anche nel nostro settore».

«Nessuna risposta - aggiunge in una nota Troise - è stata data
alla questione del blocco di contratti e convenzioni, nodo a nostro
giudizio fondamentale non solo perché percepito a tempo indeterminato,
ma anche perché amplifica e incattivisce un quadro già drammatico per
medici e cittadini. Ma resta l'incertezza sui tempi e sulle modalità
di intervento. Verificheremo la volontà del ministro sul campo, perché
- conclude Troise - a nostro avviso ci sono i presupposti e anche gli
strumenti legislativi per prevedere la deroga del blocco della
contrattazione per la dirigenza del Servizio sanitario nazionale, come
è stato fatto per altri comparti dello Stato, applicare la legge
Balduzzi per le convenzioni e avviare a soluzione le criticità
sollevate».

«La posizione del ministro è condivisibile e impegnativa e aspettiamo il governo alla prova dei fatti», è stato il commento di Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil Medici. «Ormai - ha ricordato - rischia di saltare il diritto alla salute dei cittadini e i medici sono esasperati. Speriamo che le
promesse del ministro sulla revisione della responsabilità professionale si possano concretizzare a tutela dei medici, dei cittadini e dello stesso sistema sanitario pubblico» che butta ogni anno circa «10 miliardi di euro in medicina difensiva».

E sempre ieri per i sindacati si è aperto un altro fronte.

«La Conferenza delle Regioni vuole aprire un vasto confronto con le organizzazioni sindacali - del pubblico e del convenzionato - per verificare la possibilità di una discussione complessiva sulle convenzioni e sul contratto», ha dichiarato il neo-presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, assessore in Liguria, che ha svolto una informativa, nel corso della seduta della Conferenza delle Regioni, sulla bozza di atto di indirizzo per l'adeguamento degli accordi collettivi nazionali che disciplinano i rapporti con i medici di medicina generale, i pediatri gli specialisti ambulatoriali.

«Il punto fermo è che, fino a tutto il 2014 le risorse sono bloccate - ha spiegato - vediamo se riaprire un confronto per il rinnovo contrattuale che però può riguardare solo la parte normativa a parità di risorse. Si tratterebbe comunque di un confronto utile, finalizzato a dare strumenti nuovi nella gestione delle risorse umane e nell'attuazione del Patto del Salute».