Lavoro e Professione

Salute dentale in tempi di crisi: dall'Aiop il decalogo per difendersi dalla "non qualità"

Come riconoscere una protesi ben fatta? Come capire se il low cost rischia di provocare danni alla nostra bocca? A spiegarlo in un decalogo è l'Accademia italiana di odontoiatria protesica, che in occasione del XXXII congresso internazinale a Bologna ha presentato il suo decalogo per individuare la "non qualità".

«Esistono procedure complesse per la produzione a regola d'arte di un prototip, a esempio una corona protesica in porcellana - spiega il presidente Aiop Leonello Biscaro -. Vi sono passaggi clinici e tecnici, attrezzature e competenza specifiche, spesso sconosciute alla popolazione. Se l'odontoiatra è il garante della correttezza della diagnosi e di tutte le procedure cliniche, all'odontotecnico spetta il fondamentale compito di assicurare la qualità dei materiali utilizzati, ottemperando alla direttiva europea 93/42 che l'Italia che recepito in maniera estremamente più rigorosa di altri Paesi europei, specialmente quelli oggetto del cosiddetto turismo odontoiatrico. Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare il cittadino-paziente sul fatto che, se è difficile rapportare la qualità al prezzo, è invece logicamente possibile rapportare la non qualità al costo di produzione: al di sotto del costo di produzione è verosimile ricevere una prestazione di non qualità».

«È ormai palese la crescita degli utenti che realizzano impianti, ponti e protesi dentarie in Paesi dell'Est Europa - aggiunge Alessandro Amato, Vice Presidente Codacons - Basti pensare ai risultati ottenuti digitando sui motori di ricerca le parole ‘dentista low cost' o ‘turismo dentale'. Alla base del fenomeno vi sono i costi ridotti, inferiori fino al 60% rispetto alle tariffe praticate in Italia. Tuttavia, è necessario far comprendere al cittadino attirato da prezzi contenuti e tempi rapidi di esecuzione che questi due elementi non possono convivere in trattamenti a elevato contenuto specialistico. Agire sui costi, riducendo il tempo dedicato alle cure, è controproducente perché mette in pericolo il successo a lungo termine della terapia. Altra criticità riguarda i materiali utilizzati, spesso prodotti scadenti e a basso costo che possono determinare l'insorgere di nuovi problemi».

Inoltre - ricordano ancora gli esperti Aiop - valgono le regole dettate daI buon senso. I pazienti devono, infatti, prestare particolare attenzione ai tempi: gli interventi, specialmente quelli più complessi, richiedono diversi passaggi, nel rispetto dei cosiddetti tempi biologici dei tessuti su cui si opera e delle caratteristiche dei materiali. Occorre esigere le dovute attestazioni, perché l'assistito ha diritto a richiedere sempre garanzia, certificazione dei materiali impiegati e lotti di provenienza per accertarsi che siano prodotti di qualità. Anche pulizia, ordine e sterilità dello studio, elementi imprescindibili per l'esecuzione di interventi a regola d'arte, possono aiutare il paziente a farsi un'idea di come il professionista approcci il lavoro. Infine, informarsi sull'assistenza post intervento: il paziente protesico inizia, al termine del lavoro, un nuovo percorso in cui si sottoporrà a sedute di igiene orale periodiche e a controlli del decorso dell'intervento. Deve quindi accertarsi che la struttura sia in grado di gestire adeguatamente anche questa fase.