Lavoro e Professione

Legge di stabilità, sindacati: la sanità non ha amici. Una beffa per cittadini, operatori e precari


I cittadini e i professionisti del Ssn «sono lasciati sempre più soli di fronte alla crisi di un sistema sanitario che ogni manovra economica puntualmente colpisce con lo identico scopo di fare cassa, a spese di un diritto che tutti i Governi continuano a considerare di secondo ordine, a dispetto del dettato costituzionale e dell'opinione della cittadinanza». E' questo il primo commento del segretario Anaao Assomed, Costantino Troise, al maxiemendamento alla Legge di stabilità su cui il Governo ha ottenuto la fiducia del Senato.

Secondo Troise il sistema sanitario pubblico è già al collasso e il taglio al fondo sanitario nazionale, a dispetto delle assicurazioni del ministro della Salute, di ulteriori 1,150 miliardi per il pubblico impiego «ne accelera il disfacimento». Stessa sorte secondo Troise tocca ai professionisti della sanità «cui viene scippata l'indennità di vacanza contrattuale, tagliato il trattamento di quiescenza, assimilato alle pensioni d'oro di politici e manager pubblici, reso non esigibile il diritto al contratto di lavoro, negato ogni investimento nella formazione delle giovani generazioni che, dopo lunghi anni di studio ed instabilità lavorativa, sono a rischio povertà, come attestato dai dati Ocse».

«In tal modo - spiega il segretario Anaao - si vuole inceppare il motore del sistema e si evidenzia un disinteresse che non può non destare sconcerto e preoccupazione. Appare, in tale contesto, ancora più grave e scandaloso il regalo per i policlinici privati di 430 milioni di euro, più del fondo della non autosufficienza, che in una manovra economica in cui la cifra prevalente è la sottrazione del diritto alle cure, costituisce, a conti fatti, l'unico provvedimento con il segno "più" per la sanità».

«I medici del Ssn - continua - non si rassegnano alla perdita di un valore che i cittadini vogliono tutelato e rafforzato. La politica rischia di pagare, e di fare pagare alle istituzioni, un prezzo elevato all'arroganza con cui evita di rispettare allo stesso tempo i propri elettori e la carta costituzionale.
L'Anaao Assomed - conclude Troise - chiede che la Camera dei deputati introduca i necessari elementi di equità, a favore della sanità pubblica, della formazione dei giovani, cui domani sarà affidato il sistema di cure, della valorizzazione del lavoro che oggi risponde ai bisogni di salute dei cittadini».

Stessa lunghezza d'onda per Cecila Taranto e Massimo Cozza, segretari nazionali Fp Cgil e Fp Cgil medici, secondo cui il maxiemendamento non solo conferma il taglio di 1,150 miliardi al Fondo sanitario nazionale per il biennio 2015 -2016 «colpendo le risorse contrattuali che avrebbero consentito di valorizzare la professionalità e di premiare il merito di medici ed operatori della sanità pubblica» ma finanzia con 400 milioni di euro i policlinici universitari privati dal 2014 al 2024.

«A fronte di scelte politiche di potere di investimento nel privato, i cittadini avranno un servizio pubblico sempre più povero, già decurtato di oltre 30 miliardi di tagli lineari in pochi anni», dice il sindacato.

«Prima di pensare a destinare risorse ai policlinici universitari privati - afferma la Cgil - il Governo si impegni a dare nel prossimo incontro con il sindacato del 3 dicembre una risposta alle nostre richieste di stabilizzazione per i 35mila precari della sanità, e a finanziare la formazione specialistica sanitaria dell'Università pubblica nella quale è stato perfino ridotta la possibilità di accesso ai laureati. Il Governo cambi rotta. Non vorremmo - conclude - che anche dopo il prossimo passaggio alla Camera il testo definitivo della Legge di Stabilità porti per Natale carbone per la sanità pubblica e doni natalizi per l'università privata».