Lavoro e professione

I pediatri Fimp a Lorenzin: «Ridisegnare l'integrazione con l'ospedale riportando il bambino sul territorio»

«In prospettiva della riorganizzazione delle cure in ambito ospedaliero e territoriale solo una reale integrazione ospedale-territorio può garantire un'adeguata assistenza rispetto agli specifici bisogni di salute in età pediatrica. L'Italia con la scelta del suo originale modello di pediatria ha deciso di dedicare particolare attenzione alla cura del bambino, che non è un adulto in miniatura, e dell'adolescente».

Il presidenteFimp Giampietro Chiamenti ribadisce i concetti espressi al ministro della Salute in occasione degli Stati generali della Salute organizzati nei giorni scorsi a Roma. Sono tanti i problemi che incidono sulla riforma delle cure primarie pediatriche, non ultimo il mancato sostegno al ricambio generazionale con il calo dei posti nelle scuole di specializzazione. La pediatria - spiegano dal principale sindacato dei professionisti del territorio - ha di fronte a sé nuove sfide: occorre ridisegnare la continuità dell'assistenza e delle cure tra territorio ed ospedale, riportando il più possibile il bambino su un territorio che va riorganizzato. «E' necessario intervenire sull'assistenza considerando che alcuni bisogni di salute sono stati ridimensionati dalla prevenzione - chiarisce il Presidente della Fimp -. In quest'ambito va detto, sgombrando il campo da ogni illazione, che i vaccini costituiscono la più grande scoperta per la salute pubblica dopo l'acqua potabile. In compenso assistiamo a un aumento delle patologie legate alla cronicità che hanno importanti ricadute anche di tipo economico come nel caso del diabete conseguente ai disturbi della nutrizione».

Secondo Chiamenti «occorre sempre più muoversi nel solco di una pediatria di iniziativa nel campo nutrizionale, negli stili di vita, nei disturbi sensoriali e psico-relazionali, mettendo a sistema anche interventi sul sociale». Fimp ha appena sottoscritto con il Miur e l'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza il protocollo d'intesa triennale "A scuola si cresce sicuri" - per estendere la conoscenza degli interventi di primo soccorso e le manovre salvavita. «C'è ancora molto da fare - continua Chiamenti - per sostenere l'impegno su temi come la violenza sui bambini, l'accoglienza dei migranti, la promozione dell'attività motoria, la tutela ambiente, l'aiuto alle famiglie che devono affrontare patologie complesse o rare. Infine - conclude - dobbiamo rivolgere un importante invito alla valorizzazione dell'appropriatezza nei processi assistenziali, ma uscendo da una logica di tagli lineari non applicabili alla sanità. Anche il contrasto al ricorso alla medicina difensiva, attraverso adeguati supporti legislativi, è parte integrante di questo processo».