Lavoro e professione

Codice Fnom, la «fronda» annuncia il ricorso al Tar Lazio. Bianco: «Tuteleremo il nuovo testo, non l'hanno certo votato i marziani»

L'avevano annunciato e sembrano avere tutta l'intenzione di dar fiato alle trombe. Gli animatori della "fronda" di 10 Ordini che ha bocciato, domenica 18 maggio a Torino, il nuovo Codice deontologico al vaglio del Consiglio nazionale Fnomceo, ricorrerà al Tar. A spiegarlo è il presidente dell'Omceo di Bologna Giancarlo Pizza: «Visto che non esiste l'obbligo di acquisire il nuovo Codice deciso dal Consiglio nazionale, impugneremo la delibera nazionale e faremo ricorso al Tar del Lazio». Con Bologna, spiega, anche gli ordini di Lucca e Massa Carrara. Orientamento analogo animerebbe l'ordine di Milano.
«Non era mai accaduto che un nuovo Codice deontologico non venisse votato all'unanimità», spiega Pizza.
Alla base della decisione dell'ordine bolognese il fatto che nel nuovo Codice siano state inseriti argomenti ritenuti estranei al perimetro della deontologia professionale. Tra questo il rispetto delle modifiche organizzative decise dai Servizi sanitari regionali o dalle aziende. «Ciò significa che se un'azienda, o una Regione, decide un assetto organizzativo e il medico non si trova d'accordo perché non lo ritiene idoneo ai principi di cura, non può rifiutarsi perché si troverebbe poi esposto dal punto di vista del rispetto della deontologia. L'organizzazione non c'entra nulla con la deontologia».
Ma a suscitare il dissenso c'è anche l'obbligo di avere un'assicurazione professionale, che «è già un dettato di legge, e visto che spesso le assicurazioni recedono, se un collega non riesce a stipulare una polizza, si trova esposto anche sotto il profilo deontologico e a rischio di procedimento dell'Ordine».
Ma non piace nemmeno la «scomparsa della parola eutanasia, sostituita con pratiche per la buona mortè». Per Pizza il rischio è una assimilazione alle cure palliative, «mentre deve essere ben chiaro che l'eutanasia è una altra cosa». Infine non piacciono le modifiche inserite per le figure dei medici miliari («non sono medici come gli altri?») né altre operazioni di «maquillage del testo che hanno cambiato poco il significato».
«Fino alla decisione del Tar - è la conclusione - noi applicheremo il vecchio nostro testo del 2006».

«Metteremo in atto azioni di risposta a tutela del nuovo Codice deontologico dei medici, che 87 presidenti di Ordini, e non "marziani", hanno democraticamente proposto, accettato e votato». È netta la replica del presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Amedeo Bianco, all'annuncio da parte del presidente dell'Ordine di Bologna Pizza. Alcuni tra i presidenti degli Ordini regionali, sottolinea Bianco, «stanno manipolando il senso di ciò che è scritto. Credo che le decisioni prese - ha aggiunto - vadano rispettate». Il nuovo Codice, ha sottolineato il presidente Fnomceo, «è un atto amministrativo della Federazione nazionale; c'è stato un confronto sulle nuove regole deontologiche, che sono però state stravolte nel loro significato dall'interpretazione data da alcuni».
Quanto alla fattispecie del ricorso al Tar, Bianco rileva come «sia alquanto curiosa» e - precisa - «non so se ve ne siano i presupposti». Ad ogni modo, conclude, «c'è un filo di amarezza, perché non mi pare che il dibattito portato avanti sul Codice in questi ultimi due anni possa ridursi ai ragionamenti fatti e alle considerazioni imbarazzanti che sono state avanzate».