Lavoro e professione

#SvoltiAmolasanità/ Flash mob dei giovani medici in tutta Italia: il video. Ecco la ricetta per curare il Ssn

Valige pronte da un lato e pazienti da curare che rimangono invece esanimi a terra senza che nessuno possa intervenire: ecco le immagini significative che hanno caratterizzato il flash mob organizzato a Roma in piazza Montecitorio dal Sigm (VEDI il video). Un centinaio i camici bianchi in piazza, in rappresentanza dei loro colleghi, che al grido di "riprendiamoci la sanità" hanno dato il via alla protesta.Lo stesso messaggio è stato mandato oggi in tutta Italia nel corso della mobilitazione #SvoltiAmolasanità per attirare l'attenzione sulla necessità di un maggior numero di borse di specializzazione e sul precariato, che com'è stato spiegato "sempre più spesso caratterizza il mondo della sanità".

Attraverso la rappresentazione messa in scena con flash mob coordinati in varie piazze italiane gli organizzatori hanno voluto evidenziare un rischio: non a tutti in futuro potrebbero essere garantite le cure del Ssn. Per un infarto, un ictus o qualsiasi altro tipo di malattia potrebbero mancare i medici necessari a gestire le emergenze, perché i giovani trovano le porte di accesso sbarrate e, formati in Italia, potrebbero andare all'estero ad esercitare la propria professione.

"Vogliamo svecchiare l'Ssn, chiediamo più accesso alla formazione post laurea e la valorizzazione delle risorse umane della sanità - spiega Andrea Silenzi, vicepresidente Sigm - noi giovani troviamo sbarrate le porte dell'Ssn, ma la sanità sta invecchiando e in futuro non ci saranno professionisti quantitativamente in grado di assistere tutti coloro che ne hanno bisogno. Le risorse fresche della sanità non accederanno insomma agli ospedali".

La protesta davanti al Miur. E dopo il 'flash mob' di questa mattina a Roma e in varie città italiane da Torino a Messina, la protesta dei giovani medici italiani si è trasferita di fronte la sede del Miur, il ministero dell'Università e Ricerca, in viale Trastevere. Anche qui i giovani camici bianchi hanno manifestato "per rivendicare il diritto a imprimere una svolta alla sanità italiana e per non depauperare il Ssn dalle energie e della passione dei propri giovani professionisti".


Hanno finora aderito pubblicamente all'organizzazione dell'evento:
- Coordinamento Italiano Specializzandi di Area Sanitaria (Cisas)
- Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (promotori petizione #medicisenzafuturo)
- Coordinamento Nazionale Studenti per la RIFORMAzione (promotori petizione #medicisenzafuturo)
- Segretariato Italiano Studenti in Medicina (SISM)
- SMI Formazione e Prospettive
- FederSpecializzandi


Ecco la ricetta dei Giovani medici per curare il Ssn:


1) Adeguata programmazione del fabbisogno di medici, di specialisti e di altri professionisti sanitari. Al pari degli altri Paesi, nell'epoca dell'Europa della libera circolazione di pazienti e medici, l'Italia definisca con metodo rigoroso quanti e quali professionisti formare, in relazione al quadro epidemiologico e all'organizzazione dei servizi socio-sanitari. Si ponga in equilibrio il sistema professionale, garantendo la giusta dotazione di professionalità: tanti accessi alla formazione quanti al mondo del lavoro. Nelle more del ripianamento della preoccupante forbice tra domanda e offerta, ingenerata dall'adozione di non adeguate politiche di programmazione, si trovino soluzioni per impiegare la professionalità dei giovani della sanità in attività che siano di utili al sistema salute ed alla salute dei cittadini.

2) Accesso a Medicina e Chirurgia basato su numero programmato, criteri oggettivi, trasparenti e meritocratici.In tema di accesso a Medicina nessuna decisione sia presa di fretta per un sistema che nelle risorse umane ha la sua principale ricchezza; venga istituito un tavolo di lavoro tecnico per valutare le criticità e le possibili soluzioni, a partire dal "blindare" dai ricorsi l'attuale test e, solo laddove ciò non sia possibile, ci si sforzi di trovare un sistema alternativo che faccia salva la adeguata programmazione dei fabbisogni di professionalità mediche. Perché in assenza di soluzioni si continueranno a verificare accessi in sovrannumero che abbasseranno gli standard formativi e daranno vita a nuove coorti di futuri precari. Nessuna barriera ideologica va posta ad un'ipotesi di riforma che voglia migliorare l'esistente, ma da alcuni punti non si può derogare: accesso programmato, valutazione basata su criteri oggettivi, trasparenti e meritocratici, qualità della formazione. Difatti, al di là del sistema di accesso, una società moderna deve potere e sapere orientare i giovani sulla base di un approccio vocazionale, a partire dalle scuole superiori, onde evitare un sovraffollamento "non consapevole" dei corsi di studio, a partire dall'ambito bio-sanitario.

3) Maggiori fondi per la formazione post laurea di area sanitaria ed indizione del Concorso di accesso in tempi rapidi e certi. Risolvere l'emergenza per i fondi aggiuntivi per le scuole di specializzazione, valorizzare i corsisti di medicina generale e gli specializzandi non medici di area sanitaria. Il MIUR ha annunciato di aver individuato col MEF possibili fonti di risorse (dall'account Twitter MIUR Social)? Bene. Il Decreto Legge Irpef in approvazione al Senato (in aula a partire dal 3 giugno) è uno strumento normativo adeguato per incardinare le richieste dei giovani della sanità. Due gli emendamenti già presentati su proposta dell'Associazione italiana giovani medici (Sigm) con un razionale chiaro: "No ai rischi per la salute: SI all'investimento nei giovani della Sanità!". Messaggio rafforzato anche dall'Oms che invita i Governi a tassare i prodotti da tabacco e reinvestire le risorse nell'ambito socio-sanitario. Si chiede che il Governo li supporti ovvero, alla luce del tweet del MIUR che ha annunciato avere individuato possibili fonti di coperture, che presenti un emendamento governativo al DL Irpef per reperire le risorse necessarie a risolvere l'emergenza. Da troppo tempo gli aspiranti specializzandi sono in attesa del nuovo Regolamento di accesso. Basta promesse, servono certezze.

4) Nessuna deroga alla qualità della formazione post laurea di area sanitaria. I medici specializzandi non siano tappabuchi delle mancanze di organico né delle Università né del Servizio sanitario nazionale. Sì a reti integrate di formazione di qualità, costruite con strutture identificate in modo trasparente a mezzo di indicatori di performance. Sia la formazione il punto di partenza e di arrivo, superando le contrapposizioni in tema di competenze formative specialiste e generaliste. Non si sacrifichi la formazione dei professionisti della salute sull'altare della sostenibilità di assetti politico-sindacali non più attuali, ma si pongano le basi per cambiamenti di sistema. Si garantisca una formazione vocata al saper essere e saper fare, che sappia coniugare alle competenze tecniche i valori delle medical humanities, ponendo sempre al centro dell'assistenza la persona.

5) Sblocco del turn-over immediato e valorizzazione dei giovani professionisti della Salute nel nostro Ssn. I Giovani Medici (Sigm) intendono dare voce al disagio di migliaia di giovani camici bianchi nel giorno in cui saranno presentati i contenuti del nuovo testo del Dpcm "salvaprecari" (il 3 giugno presso il Ministero della Salute). Se le risorse più preziose del sistema sanitario italiano sono le risorse umane è su di queste che bisogna investire. Si attui lo sblocco del turn over e si provveda alla stabilizzazione dei precari della Sanità. Si valorizzino i giovani, favorendone la maturazione professionale e la possibilità di accedere ai ruoli di responsabilità: si adottino modalità di selezione meritocratiche e si liberi la sanità dall'influenza della politica. Accountability, valutazione degli esiti e delle performance. Stop al criterio unico dell'anzianità per la progressione di carriera! Misuriamoci. I giovani professionisti della sanità non hanno paura di farlo.

Foto E VIDEO Flashmob https://www.facebook.com/ASSOCIAZIONE.ITALIANA.GIOVANI.MEDICI

Pieno sostegno all'iniziativa dal Sindacato dei medici Italiani (Smi). Il responsabile nazionale Smi per la formazione specifica in medicina generale, Pietrino Forfori, ha espresso pieno sostegno alla campagna lanciata dal Sigm, "#svoltiamolasanità" e in particolare alla mobilitazione in corso oggi sulla formazione post laurea per l'area: «Nei giorni scorsi abbiamo aderito all'iniziativa, oggi vogliamo dare un ulteriore forte sostegno a una campagna di grande importanza per il futuro della professione e dell'area della medicina generale. Come Smi ribadiamo anche in questa sede l'identità di vedute su molti punti, a partire dalla forte richiesta di una specializzazione in medicina generale, di famiglia e delle cure primarie».

«Ma anche - sottolinea Forfori - affinché durante l'attuale corso triennale di formazione si prevedano attività professionalizzanti remunerate. Infine, è necessaria l'introduzione di standard qualitativi della formazione come stabiliti nel documento dell'Osservatorio Nazionale Formazione in MG, costituito con il ministero della Salute. Oggi è un altro momento di sensibilizzazione e di forte coinvolgimento della categoria e dell'opinione pubblica, ora attendiamo risposte concrete dalla Politica».