Lavoro e professione

Rischio clinico, a Bari la convention per disegnare strategie efficaci

di Alessandro Dell’Erba (Coordinamento Gestione rischio clinico, Regione Puglia) e Riccardo Tartaglia (Centro gestione rischio clinico e sicurezza del paziente, Regione Toscana)

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24 Esclusivo per Sanità24

La sicurezza del paziente rappresenta ormai un driver di cambiamento della sanità in tutti i paesi del mondo. Dopo le infezioni correlate all’assistenza rappresenta la seconda area d’intervento, per entità dei finanziamenti, dell’Organizzazione mondiale della Sanità. “Primum non nocere” non è più solo il primo dovere dei medici ma un principio di cui tener conto in qualsiasi scelta e decisione che riguardi le politiche sanitarie. In Italia, grazie alle rete nazionale dei clinical risk manager, coordinata dal Comitato delle Regioni e Province autonome e all’attività dei competenti uffici del ministero della Salute e Agenas, sono stati ottenuti in generale buoni risultati, come anche testimoniato dal “Oecd Review of health care quality 2014”.
Il sistema può quindi, con soddisfazione di tutti, definirsi progredito anche se la strada verso un servizio sanitario più sicuro non ha un punto di arrivo, non esistendo in medicina, come in tutte le organizzazioni complesse, il rischio zero.
Dal 2 al 4 luglio presso l’Università di Bari si terrà la prima convention nazionale dei clinical risk manager degli ospedali pubblici e privati. L’evento riunirà tutti gli operatori del servizio sanitario nazionale (medici, infermieri, farmacisti ecc.) che si occupano della sicurezza delle cure, con lo scopo di individuare delle strategie utili per facilitare l’applicazione delle pratiche della sicurezza nelle strutture sanitarie.

L’iniziativa, promossa dal Coordinamento tecnico per la Gestione del Rischio Clinico della Regione Puglia e dal Centro Gestione Rischio Clinico della Regione Toscana, sarà organizzata in tavoli di lavoro tematici che metteranno a punto proposte e iniziative. L’ultimo giorno sarà presentata una sintesi delle proposte che sarà presentato al ministro della Salute e alla Commissione Salute degli Assessori all Sanità. La convention sarà aperta da una lettura di Sepideh Bagheri Nejead (Technical Officer, Knowledge Management, WHO Service Delivery and Safety) e sono previsti interventi dei vertici dell'Istituto Superiore di Sanità, Agenas, ministero della Salute e dei rappresentanti degli altri organismi e società scientifiche che hanno patrocinato l’evento.

L’obiettivo dell’iniziativa sarà anche quello di far conoscere tra loro i clinical risk manager italiani, confrontarsi e prospettare linee d’indirizzo comuni frutto di scelte collettive chiare basate sulle evidenze scientifiche. Oggi sono numerose le pratiche per la sicurezza delle cure promosse a livello internazionale (vedi la lista pubblicata in calce a questo articolo) che potrebbero salvare vite umane ma purtroppo la loro diffusione e applicazione tra gli operatori sanitari è talvolta limitata. Alcune barriere culturali e la scarsa tendenza al lavorare in team sono i maggiori ostacoli che impediscono il miglioramento della qualità e sicurezza delle cure.

L’applicazione delle pratiche per la sicurezza potrebbe ridurre considerevolmente il numero di eventi avversi prevenibili che è oggi stimato intorno al 50% e quindi i costi derivanti dal prolungamento della degenza, valutabili nel nostro paese in base ai tassi di eventi avversi e alla loro prevenibilità in quasi 3 miliardi di euro. Questi costi sono ulteriormente aggravati dall'inappropriatezza che deriva dalla medicina difensiva.
E' necessario inoltre che la formazione di base in medicina e in scienze infermieristiche inizi ad affrontare alcuni temi cruciali sui quali gli operatori sanitari non hanno ricevuto specifici insegnamenti: i principi etici, la comunicazione, il rapporto con il paziente, il lavoro di team, la gestione dello stress.
Si tratta di argomenti sui quali i professionisti saranno chiamati a fare delle proposte e lanciare delle idee. La convention sarà un evento preparatorio del Forum Risk Management in Sanità di Arezzo, tradizionale momento d'incontro degli operatori sanitari sulla gestione del rischio clinico e non solo.

Pratiche per la sicurezza delle cure (da Ann Intern Med. 2013;158(5): 365-368
Igiene della mani
Checklist di sala operatoria
Prevenzione delle infezioni da catetere venoso centrale
Prevenzione della sepsi
Prevenzione delle infezioni urinarie
Prevenzione delle infezioni da ventilazione
Prevenzione delle ulcere da pressione
Interventi per migliorare la profilassi trombo-embolica
Uso dell'ecografia per posizionare linee centrali
Evitare l'uso di abbreviazioni nelle prescrizioni
Implementare la “medication reconciliation”
Favorire modalità di comunicazione standard (SBAR)
Prevenire le cadute in ospedale
Formare i team mediante simulazione
Introdurre la prescrizione informatizzata di terapie
Introdurre i “rapid response team”
Ridurre l'esposizione a radiazioni ionizzanti da fluoroscopia e TC
Introdurre I sistemi di reporting&learning
Prevenire gli incidenti da somministrazione di farmaci (anticoagulanti, insulin, sedative, narcotic)


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