Lavoro e professione

Fiaso: «Sulla corruzione lo scandalismo prevale sulla realtà dei fatti»

«Sono cifre sparate al vento da chi vuole privatizzare la sanità». Anche Francesco Ripa di Meana, presidente Fiaso, interviene sulla corruzione in sanità sottolineando «come lo scandalismo prevale sulla realtà dei fatti, dato che nel rapporto sulla corruzione presentato ieri, al di là di facili e strumentali banalizzazioni, ci sono un sacco di buone notizie». Una di queste, secondo Ripa di Meana è il fatto che oltre tre quarti dei dirigenti di Asl e ospedali ritiene importante stare all’erta e dotarsi di adeguati strumenti per fronteggiare il malaffare contro un terzo che sostiene di aver riscontrato irregolarità. Così come e positivo che ben oltre il 90% delle aziende abbia adottato le misure anti corruzione previste dalla normativa.

In questo campo Fiaso rivendica con forza, e ha il dovere di farlo, il ruolo che il top e midlde management delle aziende ha avuto nel diffondere buone pratiche e una cultura della trasparenza e della lotta ai conflitti di interessi come antidoto alla corruzione. Per questo si è alleata con Illuminiamo la salute, di cui fa parte Libera di don Ciotti, per promuovere l'etica del sevizio e del servitore pubblico, dando vita a un progetto cui aderisce la totalità delle aziende. E in quest’ottica Fiaso promuove continuamente attività di formazione e informazione per i dipendenti delle aziende come forma di prevenzione.

«E' naturale che si tratti di un cambiamento epocale - continua Ripa di Meana - dalla logica dell’adempimento burocratico a quella della decisone responsabile. Per questo sorge il dubbio che le accuse indiscriminate di corruzione in realtà siano cavalcate da chi non vuole che nel sistema ci sia gente che assume responsabilmente decisioni, dallo sportellista del Cup al medico che prescrive al manager che organizza e firma i contratti. Dinanzi a questi attacchi indiscriminati dobbiamo però avere il coraggio di dire con chiarezza che il nostro sistema sanitario ha retto in questi anni di crisi e tagli solo grazie alle scelte che ogni giorno hanno assunto tanti medici e manager, infermieri e tecnici».

Che quello della sanità sia un sistema complesso lo ha ribadito a chiare lettere lo stesso Cantone «che ha invitato anche ad andare cauti con i numeri sparati al vento. Voler far passare per banditi tutti quelli che quotidianamente si assumono delle responsabilità è inaccettabile. Se nessuno avesse il coraggio di prendere delle decisioni, il nostro servizio sanitario sarebbe già al collasso. E poi da gestori dei bilanci delle aziende che affrontano tante sfide per la qualità e la sostenibilità - sottolinea ancora Ripa di Meana - vorremmo dire basta alla fiera dei numeri. Chi dice che sia 1, chi 6, chi oltre 20 i miliardi di sprechi generati dalla corruzione. E perché non dire che tutti e 111 i miliardi del fondo sanitario nazionale sono fonte di spreco e possono essere risparmiati. Cosi magari si renderebbe più facile il disegno di chi, vituperando la gestione pubblica, vuole orientare l'opinione pubblica e la politica verso la privatizzazione del sistema. Ma non credo che per i cittadini sarebbe un buon affare».


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