Lavoro e professione

Formazione specialisti/ Anaao rilancia su teaching hospital, gestione al Ssn, doppio canale per assunzioni con condizioni

di Barbara Gobbi

S
24 Esclusivo per Sanità24

«O si cambia direzione, o la sopravvivenza del Ssn è in serio pericolo». Così in un documento fresco di divulgazione il principale sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed, lancia l'ennesimo grido d'allarme sul rischio fabbisogni tra i camici bianchi. E lancia le sue proposte, a partire dai numeri: nei prossimi 5 anni lasceranno il Ssn 40-45mila medici specialisti, tra dipendenti del Ssn, universitari e ambulatoriali, mentre si laureeranno almeno 52mila studenti. «Non mancheranno laureati - affermano dall'Anaao anche in risposta all'ipotesi di eliminazione del numero chiuso per l'accesso ai corsi di laurea, lanciata dalla ministra della Salute Giulia Grillo - mancheranno specialisti». Perché la capacità di formazione post lauream «è oggi limitata a 31mila contratti di formazione nel quinquennio». E perché nel contempo la tentazione del privato è sempre più irresistibile, davanti all'incertezza e al precariato "istituzionalizzato" oggi presente nel sistema pubblico. Dallo stato dell'arte si passa quindi alle proposte, orientate a «rifondare le basi della programmazione formativa dei medici». Proposte che - si legge nel documento - sono «perfettamente compatibili» con il Governo del cambiamento. E infatti c'è la mano tesa del sindacato guidato da Carlo Palermo nei confronti di quanto preannunciato dalla ministra: su «un decreto legge ad hoc per le criticità occupazionali che richiedono un intervento urgente» e su «un disegno di legge concordato con ministeri interessati, regioni e rappresentanti dei professionisti per il cambiamento del processo di formazione post lauream».

Ecco in sintesi le proposte di «soluzioni con logica strutturale»: formazione-lavoro in ospedali di insegnamento (teaching hospital) nell'ultimo biennio di specializzazione, con un co-finanziamento Stato/Regioni che consentirebbe allo Stato di risparmiare 158,86 milioni di euro e di stipulare 2090 nuove borse quadriennali; formazione medico-specialistica pratica totalmente a carico del Ssn (il Miur cederebbe il passo), con rilascio del titolo dall'Università, che continuerebbe a gestire la teoria; infine, "doppio canale formativo" come proposta-salvagente i cui i giovani medici sarebbero assunti con contratto di lavoro e iscritti in soprannumero alle scuole di specializzazione. Una proposta, quest'ultima, che arriva dritta dall'articolo 22 del Patto salute, che Anaao aveva sempre respinto ma che ora prenderebbe in considerazione con paletti ben precisi: che i medici non fossero mai sostitutivi del personale di ruolo; che fossero inquadrati nella dirigenza medica; che il numero di medici in formazione specialistica che accedono al doppio canale non potesse mai superare la differenza tra fabbisogni specialistici espressi ogni 3 anni dalle Regioni e contratti stanziati dal Miur.


© RIPRODUZIONE RISERVATA