Lavoro e professione

Pensioni: per i medici una duplice opzione per la previdenza integrativa

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

Oltre la metà delle pensioni è di importo inferiore a 1.000 euro al mese e le donne ricevono, in media, assegni di gran lunga più bassi rispetto a quelli degli uomini. Questo è uno dei principali argomenti che troveranno necessariamente spazio nei tavoli di incontro Governo-Sindacati delle prossime settimane sul sistema pensionistico italiano.

Al fine di cercare di risolvere, anche se solo in parte, questo problema di evidente povertà dei pensionandi, alla previdenza obbligatoria è stato, nel tempo, affiancato un secondo livello di copertura pensionistica attuabile su base volontaria: la previdenza complementare o integrativa che ha come finalità, appunto, quella di garantire risorse sufficienti ad un tenore di vita adeguato una volta in pensione. Questo perché, essendo le pensioni pubbliche in specie contributive inevitabilmente più basse, queste saranno inferiori rispetto all’ultimo reddito dei lavoratori.

Per riuscire a mantenere il proprio tenore di vita è quindi necessario integrare la pensione pubblica con forme di previdenza alternativa come i fondi di categoria, i fondi pensione aperti, o i piani individuali pensionistici ( Pip ). E iniziando presto si potrà “ salvare ” meglio la pensione .

Anche il mondo medico è interessato a queste soluzioni. In particolare per tutti medici, dipendenti, convenzionati e liberi professionisti è stata prevista un previdenza specifica : il FondoSanità . Possono aderire a FondoSanità i medici e gli odontoiatri iscritti all'ENPAM. Possono inoltre aderire al fondo anche i soggetti fiscalmente a carico degli iscritti, nonché i dipendenti delle Fonti Istitutive previa delibera da parte delle medesime, così come continuano a rimanere associati al Fondo i pensionati diretti acquisendo la qualifica di aderenti pensionati. I contributi versati a FondoSanità sono liberi e volontari. L'entità dei versamenti ovviamente determina il livello della rendita pensionistica. I contributi, condizione particolarmente vantaggiosa, sono deducibili dal reddito fino al valore di 5.164,57 euro. Inoltre le prestazioni erogate da FondoSanità godono di una tassazione agevolata. Le prestazioni pensionistiche sono tassate, infatti, con un'aliquota decrescente a partire dal 15 %, all'aumentare degli anni di partecipazione al Fondo. L'aderente, al momento della maturazione dei requisiti necessari per fruire della pensione pubblica, può decidere se percepire la prestazione unicamente sotto forma di pensione complementare ( rendita ) o se percepirla in parte sotto forma di rendita nella misura minima del 50 % del montante finale accumulato ed in parte sotto forma di capitale nella misura massima del 50 % del montante finale accumulato.

Per i medici dipendenti dal servizio sanitario è stato previsto un fondo specifico: Perseo Sirio. E’ questo il Fondo Pensione Complementare dei lavoratori della Pubblica Amministrazione e della Sanità, previsto dal contratto di lavoro. E’ un’associazione senza scopo di lucro che garantisce, perciò, ai suoi aderenti che tutte le attività siano eseguite nell’esclusivo interesse degli stessi e della tutela del loro futuro. La contribuzione prevede una quota dovuta al Fondo da parte della Amministrazioni pari all’1 % degli elementi retributivi considerati utili ai fini del trattamento di fine rapporto. La contribuzione destinata al Fondo dai lavoratori è dell’1 % degli stessi elementi retributivi . Sono altresì contabilizzate dall’Inpdap la quota del 2 % della retribuzione utile al calcolo del TFR dei dipendenti già occupati al 31.12.95 e di quelli assunti nel periodo dal 1.1.96 al 31.12.2000 l’1,5% della base contributiva di riferimento del trattamento di fine servizio. E, per i lavoratori assunti dal 1.1.2001, il 100 % dell’accantonamento TFR maturato nell’anno. E' inoltre prevista la facoltà del lavoratore di effettuare versamenti aggiuntivi. Il Fondo eroga prestazioni pensionistiche complementari per vecchiaia o per anzianità. Due le modalità di adesione o mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente, o mediante silenzio-assenso Quest’ultima forma, già presente per i Fondi dei dipendenti privati permette ai neoassunti dal 1° gennaio 2019 di avere l’opportunità di iscriversi al Fondo di categoria, con sei mesi di tempo per informarsi e valutare i vantaggi del Fondo, esprimendo la scelta di adesione oppure quella di diniego. Trascorso il termine di 6 mesi, se non sarà stata effettuata alcuna scelta, il dipendente sarà iscritto per silenzio assenso, ma avrà a disposizione un ulteriore periodo di 30 giorni entro il quale poter recedere dall’adesione “silente” .



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