Lavoro e professione

Manovra/ Cavallero (Cosmed), taglio inedito su pensioni Pa configura patrimoniale, il governo non s'illuda di «fare cassa»

di Radiocor Plus

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«Il taglio dei rendimenti delle pensioni future dei dipendenti pubblici non riguarda solo gli interessati: è una questione di credibilità e di reputazione del sistema. Non si fanno leggi retroattive, non si manomettono i rendimenti concordati e pagati con contratti e riscatti. Sarebbe come se il governo decidesse di ridurre il rendimento dei titoli di stato a tasso fisso concordati: si produrrebbe il disastro finanziario». Così il segretario generale Cosmed Giorgio Cavallero sulle misure del Ddl di bilancio in tema di pensioni. «I rendimenti – prosegue - non sono un regalo. I dipendenti pubblici hanno rinunciato per anni al 37% della retribuzione per alimentare il trattamento previdenziale e in molti casi hanno pagato i riscatti per periodi di studio con ingenti contribuzioni calcolate su quel rendimento e con una riserva matematica calcolata su quell’aliquota. È un precedente gravissimo che crea sfiducia e incertezza per tutti i cittadini sul destino dei risparmi accantonati. Non si illuda il governo di fare cassa, gli esiti sono già evidenti: esodo dal lavoro non appena vengono raggiunti i requisiti minimi - e in particolare si svuotano gli ospedali già carenti di medici e sanitari - inevitabile sospensione dei flussi finanziari dovuti ai riscatti, apertura di un contenzioso infinito». A questo si aggiunge - rileva ancora Cavallero - «il perdurante sequestro della liquidazione nonostante i richiami della Corte Costituzionale, argomento accantonato dalla legge di bilancio, e il mancato recupero del tasso di inflazione sulle pensioni. La decurtazione è estremamente pesante e per una parte significativa di contribuenti considerando la durata media di una pensione pari a 20 anni è addirittura superiore all’entità di tutta la liquidazione, come risulta da un nostro studio. Una vera e propria patrimoniale riservata ai dipendenti pubblici».


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