Lavoro e professione

Manovra/ "Tutto sulle pensioni" tra tagli, finestre e interventi restrittivi

di Claudio Testuzza

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24 Esclusivo per Sanità24

l taglio ai trattamenti per i medici e dipendenti pubblici sarà solo per quelli anticipati. Le pensioni di vecchiaia sono salve così come i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di collocamento a riposo per età o servizio. Queste le novità dell'emendamento all’articolo 33 del Ddl Bilancio 2024 approvato dalle commissioni parlamentari. Le penalizzazioni scatteranno dal 2024 per gli assegni anticipati, per i quali vengono anche introdotte finestre di accesso più ampie. Il taglio sarà ridotto per ogni mese di posticipo del pensionamento fino all’annullamento totale se si resta al lavoro per 36 mesi. Pensioni medici e dipendenti pubblici 2024 quindi verso Quota 46. Si arriva, infatti in questo modo, all’azzeramento della penalizzazione se si resta al lavoro per 3 anni in più. Un medico in questo modo potrebbe arrivare al pensionamento a 45 anni e 10 mesi di contribuzione versata.
L’emendamento presentato dal Governo all’articolo 33 del Ddl Bilancio 2024 prevede anche un’altra novità per quanto riguarda il pensionamento anticipato per tutte le categorie coinvolte. Si introducono delle nuove finestre per l’accesso. Per i lavoratori e le lavoratrici che maturano i requisiti per il pensionamento nel 2024, infatti, il trattamento decorrerà dopo 3 mesi dall’acquisizione del diritto.
Una finestra che aumenta dagli attuali 3 mesi a:
• 4 mesi per il 2025;
• 5 mesi per il 2026;
• 7 mesi nel 2027;
• 9 mesi a partire dal 2028.
Ecco quindi che un medico che nel 2024 raggiungesse i requisiti per il pensionamento ma decidesse di aspettare a ritirarsi per non perdere quote di pensione e lavorasse altri 3 anni, arrivando nel 2027 a 45 anni e 10 mesi di contribuzione, si troverà a dover attendere anche ulteriori 7 mesi di finestra.
Anche per questo nell’emendamento è stato specificato che i dirigenti medici e sanitari e gli infermieri potranno fare domanda per il trattenimento in servizio anche oltre i 40 anni di servizio, ma non oltre i 70 anni d’età. Soluzioni, tutte queste che non convincono affatto i sindacati di categoria, con Anaao-Assomed che per ora conferma anche gli scioperi di gennaio.
I 21 miliardi netti di risparmi in 20 anni che verranno assicurati dal nuovo articolo 33 si sommano ai circa 37 previsti nei prossimi 10 anni grazie al raffreddamento del meccanismo di indicizzazione delle pensioni superiori a 4 volte il minimo (2.394 euro lordi), deciso già un anno fa e inasprito con questa manovra solo per le pensioni superiori a 10 volte il minimo (5.986 euro lordi), dove la percentuale di adeguamento al costo della vita scende dal 32 al 22 per cento.
Altri scenari preoccupanti hanno spinto il Governo a interventi restrittivi anche su altri canali di pensionamento anticipato. Così da un lato Quota 103, Ape sociale e Opzione donna sono stati prorogati ancora per un anno, ma dall’altro con requisiti più severi. I lavoratori delle categorie fragili (disoccupati, caregiver, invalidi, attività gravose) potranno accedere all’Ape (assegno ponte fino a 1.500 euro al mese fino al raggiungimento della pensione) a partire dall’età di 63 anni e 5 mesi e non più 63, il che ridurrà la platea di lavoratori interessati a circa 12.500 nel 2024 rispetto ai 16.500 degli ultimi anni. Sarà invece verticale il crollo delle donne che accederanno a Opzione donna: 2.200 nel 2024, più o meno come nel 2023, ma circa un decimo di quelle precedenti alla stretta decisa un anno fa col restringimento della platea a caregiver, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Dal 2024, secondo la manovra, serviranno inoltre 61 anni d’età e non più 60.
Infine, Quota 103 (in pensione a 62 anni con 41 di contributi). La Lega ha fatto fuoco e fiamme per far rimangiare al governo Quota 104 dal 2024, ma ha dovuto ingoiare un peggioramento dei requisiti: la finestra passa da 3 a 7 mesi (9 per i pubblici); l’assegno sarà calcolato integralmente col contributivo e, fino alla pensione ordinaria, non potrà superare 4 volte il minimo. Più ancora del 2023 si può prevedere che anche nel 2024 sceglierà Quota 103 meno della metà dei lavoratori stimati dal governo (17mila).


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