Medicina e ricerca

«Ehi tu hai midollo!», l’evento clou per reclutare nuovi donatori di midollo osseo

di Nicoletta Sacchi (Registro italiano donatori di midollo osseo E.O. Ospedali Galliera - Genova)

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Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (CSE) – il midollo osseo – allogenico, cioè da donatore, è ormai in Italia e nel mondo procedura consolidata e con un largo margine di successo nel trattamento di diverse patologie come la leucemia, linfomi, mielomi, che se non trattate risultano fatali. Per tutti i pazienti che non trovano un donatore in famiglia sono ormai largamente utilizzati i donatori volontari, non apparentati, che hanno dato la loro disponibilità a essere tipizzati e si sono iscritti ad uno dei 75 Registri esistenti nel mondo in 53 nazioni e paesi diversi.
Nel mondo si calcola che, ogni anno, oltre 50.000 pazienti affetti da malattie come la leucemia abbiano necessità di ricevere un trapianto da donatore non consanguineo; in Italia sono oltre 1.600 le persone che, annualmente, attraverso i centri trapianto di midollo osseo accreditati, si rivolgono al Registro nazionale Italiano Donatori di midollo osseo (IBMDR) - con sede a Genova presso l'Ospedale Galliera- per identificare un donatore compatibile, che viene ricercato contemporaneamente in Italia e in tutto il mondo.

I trapianti di midollo osseo da donatore allogenico sono in Italia oltre 1.700 all’anno (dati Gruppo italiano trapianti di midollo osseo) e di questi più di 700 da donatore non familiare.
Oggi, infatti, la probabilità di trovare un soggetto, non apparentato, che sia geneticamente sufficientemente “simile” al ricevente tanto da permettere di eseguire con successo il trapianto, è molto più elevata rispetto a 10-20 anni fa, grazie al grande numero di potenziali donatori, disponibili nel mondo che ormai hanno abbondantemente superato i 25 milioni.
Proprio per evidenziare il raggiungimento questo importante traguardo, il 19 settembre scorso si è celebrato in tutto il mondo la prima giornata di ringraziamento di tutti i donatori di midollo osseo attraverso il #25MillionThanks che ha invaso social network e media di tutto il mondo.

Ma 25 milioni di donatori, seppure tantissimi, non bastano, perché è solo attraverso l’iscrizione ai registri di soggetti giovani (l’età al reclutamento va dai 18 ai 35 anni) che si può garantire a tutti i pazienti che ne hanno necessità di trovare il donatore giusto. Per questo, in rapida successione dopo il Thanks donor day, sabato 26 settembre in 91 piazze italiane ritorna “ Ehi tu!, Hai midollo”, la giornata di reclutamento nazionale, organizzata da Admo e Vip, che si svolge per il quinto anno consecutivo nel nostro paese, con sempre crescente successo (nel 2014 sono stati iscritti oltre 5.000 ragazzi in una sola giornata).
“ Ehi tu!, Hai midollo” nasce infatti nel 2011, grazie all’idea di un ragazzo genovese, Riccardo Castellaro, clown di corsia con il nome di Furbetto, che motivato dalla vicenda personale decide di pensare a un nuovo modo di promuovere la donazione di midollo osseo e “inventa” questa giornata di informazione e reclutamento nazionale.
Quest’anno però “ Ehi tu! Hai midollo” ha una valenza in più perché oltrepassa i nostri confini, e fa veramente il giro del mondo, come Furbetto sognava: dalla Nuova Zelanda alle Hawaii, in sequenza, tutti i paesi attiveranno un evento simile per l’iscrizione di nuovi donatori.
L’organizzazione mondiale dei registri donatori di midollo osseo (World Marrow Donor Association) ha infatti sposato l’idea italiana e ha deciso di promuovere l’evento a livello mondiale.
In Italia i donatori iscritti all’IBMDR sono oltre 350.000, ma non sono sufficienti; siamo infatti costretti a reperire sovente il donatore fra i registri internazionali importando le preziose cellule salvavita da grandi organizzazioni estere come il registro USA (con oltre 8 milioni di donatori) o il registro tedesco (con oltre 6 milioni di iscritti), con conseguenti costi per il sistema sanitario nazionale.
Inoltre, è stato calcolato, che nei prossimi 5 anni, oltre 70.000 lasceranno per raggiunti limiti di età il registro italiano e quindi diventa assolutamente inderogabile incrementare il numero annuale di iscritti sia per controbilanciare il numero dei dismessi sia per aumentare il livello di autosufficienza del programma nazionale di trapianto di CSE da non familiare.


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