Medicina e ricerca

Nives: lo studio italiano per curare i pazienti con tumore al rene

di Alessandra Ferretti

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Combinare l'immunoterapia con la radioterapia stereotassica per curare pazienti con tumore del rene già sottoposti a una o due linee di trattamento. Si chiama "Nives" ed è lo studio promosso e coordinato dall'Irccs di Reggio Emilia con altri 11 centri italiani, che nei giorni scorsi è stato presentato al Simposio Annuale sui tumori genito-urinari dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) a San Francisco da Cristina Masini, dottoressa dell'Oncologia Medica dell'Ausl-Irccs di Reggio Emilia. «Pur non avendo migliorato la percentuale di risposta – spiega Carmine Pinto, direttore della Struttura complessa e presidente della Federazione dei gruppi cooperativi oncologici italiani (Ficog) -, la combinazione dei trattamenti ha comunque impattato positivamente sia sul controllo della malattia, sia sul periodo di sopravvivenza libero da progressione con un'ottima tollerabilità».
Lo studio ha ricevuto il plauso della comunità scientifica internazionale, testimoniato dalla dichiarazione pubblica dell'oncologo canadese Daniel Heng, esperto del settore, che lo ha definito "uno dei migliori lavori presentati" al Simposio e che su Twitter ha elogiato l'"eccellente collaborazione italiana".
Lo studio, di fase II, a braccio singolo, intendeva valutare l'efficacia della combinazione della radioterapia stereotassica insieme con il farmaco immunoterapico Nivolumab, anticorpo monoclonale anti-PD-1 in grado di attivare il sistema immunitario contro le cellule tumorali.
«Abbiamo arruolato 69 pazienti affetti da tumore del rene tra i 43 e gli 85 anni», prosegue Pinto. «Benché il trattamento combinato non abbia migliorato il response rate, abbiamo comunque osservato un elevato controllo di malattia e una lunga durata della risposta. Lo studio proseguirà ora con le valutazioni di ordine molecolare e biologico sui campioni di tessuto e sul dna circolante, con l'obiettivo di individuare un sottogruppo di pazienti che da questo trattamento combinato possa trarre i maggiori vantaggi».
Aggiunge poi l'esperto: «Quello della combinazione tra immunoterapia e radioterapia stereotassica al fine di potenziarne l'efficacia è un ambito potenzialmente promettente che viene indagato in molte patologie neoplastiche, in primis nel carcinoma del polmone. Andranno definite le caratteristiche cliniche e molecolari dei pazienti, il miglior regime di immunoterapia e le tempistiche della radioterapia, al fine di ottimizzarne l'attività. Questo è quindi l'inizio di un ampio progetto di studio che vede insieme fortemente integrate le Strutture di Oncologia medica e di Radioterapia a partire dall'Irccs di Reggio Emilia. Siamo d'accordo col professor Heng, tra i massimi esperti mondiali di tumori genito-urinari, quando afferma che, se i ricercatori italiani si mettono insieme, riescono a realizzare collaborazioni altamente proficue».
Allo studio Nives hanno partecipato le Unità operative di Oncologia e di Radioterapia delle Aziende Usl di Bolzano e di Carpi, dell'Istituto Europeo di Oncologia, dell'Istituto Tumori di Milano, dell'Irccs di Meldola, delle Aziende Ospedaliere Universitarie di Modena, Parma, Torino e Verona e dell'Azienda Ospedaliera di Trento.


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