Medicina e ricerca

Tumore al seno metastatico Her2 low: un nuovo anticorpo coniugato riduce il rischio di progressione della malattia o di morte del 50%

di Saverio Cinieri *, Giuseppe Curigliano **

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24 Esclusivo per Sanità24

Si ridefinisce il trattamento del tumore al seno per circa la metà delle pazienti. Nello studio registrativo di fase 3 Destiny-Breast04, trastuzumab deruxtecan, un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato anti-Her2, ha dimostrato una sopravvivenza libera da progressione e una sopravvivenza globale superiori e clinicamente significative rispetto alla chemioterapia standard scelta dal medico, per le pazienti con carcinoma mammario Her2 low non resecabile e/o metastatico con malattia positiva o negativa al recettore ormonale (Hr), precedentemente trattate. I risultati sono stati presentati durante la sessione plenaria del Meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine.
Nell’analisi dell’endpoint primario dello studio Destiny-Breast04, trastuzumab deruxtecan ha dimostrato una riduzione del 49% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto alla chemioterapia scelta dal medico, in pazienti con carcinoma mammario metastatico a bassa espressione di Her2 con malattia HR positiva. In queste pazienti è stata osservata una sopravvivenza libera da progressione mediana di 10,1 mesi nelle pazienti trattate con trastuzumab deruxtecan rispetto a 5,4 mesi con chemioterapia.
I risultati hanno anche mostrato una riduzione del 36% del rischio di morte con trastuzumab deruxtecan rispetto alla chemioterapia nelle pazienti con malattia Hr positiva con una sopravvivenza globale mediana di 23,9 mesi con trastuzumab deruxtecan rispetto a 17,5 mesi con la chemioterapia, raggiungendo questo endpoint chiave secondario dello studio.
Il tasso di risposta obiettiva confermata è più che triplicato nel braccio trastuzumab deruxtecan rispetto al braccio chemioterapia (rispettivamente 52,6% contro 16,3%). Nelle pazienti con malattia Hr positiva trattate con trastuzumab deruxtecan sono state osservate dodici (3,6%) risposte complete (Cr) e 164 (49,2%) risposte parziali (Pr) rispetto a una (0,6%) Cr e 26 (15,7%) Pr nelle pazienti trattate con chemioterapia. La durata mediana della risposta è stata di 10,7 mesi per trastuzumab deruxtecan rispetto a 6,8 mesi per la chemioterapia.
Trastuzumab nel passato ha dimostrato di essere efficace in tumori al seno con alta espressione di Her2, chiamati Her2 positivi, ma non in quelli con bassi livelli di espressione di Her2, cosiddetti Her2 low. Questo studio mostra che trastuzumab deruxtecan può essere una nuova terapia a bersaglio molecolare altamente efficace e un’opzione terapeutica disponibile per la popolazione di pazienti Her2 low. È importante che i pazienti sappiano quale livello di Her2 esprime il loro cancro, non solo se è positivo o negativo, soprattutto perché lo stato Her2 low può essere determinato utilizzando test comunemente disponibili.
Inoltre, i dati hanno dimostrato efficacia di trastuzumab deruxtecan anche nella popolazione complessiva dello studio, composta da pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2 low con malattia Hr positiva o Hr negativa e tra pazienti con diversi livelli di espressione di Her2.
Nel 2020, in Italia, sono stati stimati circa 55mila nuovi casi di tumore della mammella, la neoplasia più frequente in tutta la popolazione. I tumori del seno Her2 low non hanno alta espressione o amplificazione del recettore Her2 e costituiscono il 55% di tutti i carcinomi mammari, di cui l’85% nel gruppo di quelli endocrino responsivo e il 15% nel gruppo dei triplo negativi. Al momento, questi pazienti ricevono la chemioterapia. Lo studio Destiny-Breast04 ha confrontato la chemioterapia a trastuzumab deruxtecan. I risultati della sperimentazione cambiano l’algoritmo di cura in questa patologia e la pratica clinica, perché abbiamo la possibilità di trattare i pazienti con un anticorpo coniugato riducendo gli effetti collaterali della chemioterapia e migliorando il tempo di controllo della malattia e la sopravvivenza globale. Si delinea quindi un nuovo sottotipo di tumore mammario, quello Her2 low, con importanti implicazioni terapeutiche, perché potranno essere utilizzate terapie mirate in una vasta popolazione di pazienti, precedentemente considerata Her2-negativa.

* Presidente Aiom (Associazione italiana di Oncologia medica)
** Professore di Oncologia medica all’Università di Milano e Direttore Divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative allo Ieo di Milano


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