Medicina e ricerca

Giornata mondiale/ Storia di Chiara: «Il mio tumore e il rientro al lavoro come parte della terapia»

di Chiara *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Ho 47 anni e, da quando ho divorziato, vivo insieme a mio figlio di 7 anni in un piccolo appartamento a Milano ereditato dai miei genitori. Desiderosa di reinserirmi nel mondo del lavoro, sono entrata in contatto con lo staff del Centro "Work Is Progress" (Wip) di Fondazione Soleterre dopo essere guarita da un tumore raro alla mammella, diagnosticatomi nel 2022, e per il quale ho subito anche un intervento di asportazione dell’utero.
Durante il primo colloquio con la job counselor di Wip, ho subito espresso il desiderio di tornare a lavorare, ma ho dovuto lottare con le difficoltà post malattia nel trovare un impiego adatto alle mie mutate condizioni personali e di salute. Lo staff di Work Is Progress mi ha subito proposto di beneficiare del servizio di supporto psicologico fornito dal programma. È stata un’esperienza che mi ha sicuramente aiutata ad affrontare questa situazione complessa, anche se prima di cominciare il percorso con la psicologa di Soleterre non nego di aver avuto dei momenti di incertezza.
Essendomi stata riconosciuta l’invalidità a causa della mia patologia oncologica, mi sono potuta iscrivere alle categorie protette e al servizio di collocamento mirato, e beneficiare del supporto che Work Is Progress porta avanti insieme ad Afol – Agenzia per il lavoro - per l’inserimento e il re-inserimento lavorativo di pazienti ed ex-pazienti oncologici.
Il supporto ricevuto da questo programma mi ha dato tanto coraggio. Il coraggio necessario a sostenere un primo colloquio per un tirocinio come segretaria. Il colloquio è andato bene e sono stata selezionata. Finalmente, potevo cominciare con una nuova esperienza, la prima dopo la malattia.
Purtroppo, però, la malattia si ripresenta poco prima dell'inizio del tirocinio, costringendomi a rimandare l'inizio del lavoro per un intervento chirurgico imminente. Spesso per noi ex malati o malati oncologici, l’imprevedibilità della malattia è un aspetto con il quale ci ritroviamo a fare i conti.
Tuttavia, l’azienda cinematografica che mi aveva selezionata, nonostante tutto, mi ha confermato il suo interesse ad accogliermi essendo rimasti molto impressionati dalle mie capacità. Ed io a mia volta ero così grata e fiera di potermi ancora mettere in gioco. Adesso sono in attesa dell’intervento e quindi sto aspettando di iniziare il tirocinio. Grazie all’intermediazione di Afol, stanno anche valutando di iniziare sin da subito una collaborazione con la possibilità di sospendere l'attività quando necessario per motivi di salute.
Per molte persone pazienti oncologiche, è inevitabilmente necessario conciliare desideri ed esigenze professionali con le proprie condizioni psicofisiche e per questo esistono strumenti legislativi, economici e sociali pensati proprio per facilitare il raggiungimento di una situazione di equilibro in cui il diritto al lavoro e quello alla salute vengano tutelati a pieno e insieme. Deve essere in primis una presa di coscienza di pazienti, ex pazienti, medici e caregiver: gli strumenti per aiutare i più fragili e chi li assiste ci sono, basta saper creare una buona sinergia tra tutti gli attori coinvolti, come nel caso di Work is Progress.
Quando vivi la malattia, qualsiasi aspetto della vita acquisisce un valore diverso, e il lavoro non fa eccezione, anzi, potrei dire che è parte integrante di un percorso di guarigione, ti dà obiettivi e accende la speranza nel domani. Io, sicuramente, ne ho e continuerò ad averla.

* Nome di fantasia


© RIPRODUZIONE RISERVATA