Medicina e Ricerca

E-health Ue fa rima con sviluppo

L'e-heaLth come strumento abilitante di modelli innovativi di organizzazione delle reti assistenziali e di erogazione delle cure, ma anche come volano di sviluppo economico. E' la visione della telemedicina sostenuta da Bruxelles nella Comunicazione COM689(2008) della Commissione europea al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sulla telemedicina a beneficio dei pazienti, dei sistemi sanitari e della società. «I vantaggi superano il semplice miglioramento dell'assistenza ai pazienti e dell'efficienza del sistema. La telemedicina - si legge nel documento - può infatti anche contribuire in misura significativa all'economia dell'Ue: il mercato in tale settore ha subìto nell'ultimo decennio una rapida espansione e si prevede che continui a crescere a ritmo sostenuto».
La Commissione europea sottolinea l'importanza di azioni politiche e modelli organizzativi che diano risposta alle sfide poste dall'invecchiamento della popolazione e dalla crescente diffusione delle malattie croniche. Tra gli obiettivi posti per il 2020 dall'Agenda digitale europea, e più precisamente nell'ambito dell'Azione 13, viene fatto esplicito riferimento allo sviluppo e alla diffusione su larga scala della Telemedicina. Altre azioni, sempre di interesse per il settore assistenziale si inquadrano nel più ampio ambito della Sanità elettronica. Inoltre, anche nel programma di finanziamenti europei Ict Policy support programme (Ict Psp) che eroga fondi a supporto della realizzazione della Digital agenda, una delle linee di finanziamento del bando di gara appena chiuso è stata dedicata allo sviluppo di soluzioni di telemedicina su larga scala a supporto della gestione delle patologie croniche.


Telemedicina in Italia. In ambito italiano, lo schema del Piano sanitario nazionale 2011-2013, approvato dal Consiglio dei ministri nel gennaio 2011, riconosce la telemedicina tra gli ambiti progettuali a priorità di intervento su cui orientare la Sanità elettronica: «La gestione della cronicità e la continuità dell'assistenza si avvalgono fortemente del contributo delle tecnologie innovative, tra le quali la telemedicina, la teleassistenza e più in generale l'Ict, in particolare per garantire la realizzazione di una modalità operativa a rete, che integri i vari attori istituzionali e non istituzionali deputati alla presa in carico delle cronicità».


Nel Psn 2011-2013 la telemedicina trova spazio nella gestione delle malattie a maggiore prevalenza, come quelle cardiovascolari e cerebrovascolari, come mezzo per favorire una migliore interazione fra territorio e strutture di riferimento, ma anche nella gestione delle malattie rare per garantire un accesso a distanza all'assistenza sanitaria specifica necessaria. Il Psn 2011-2013 richiama infine l'attenzione sulla necessità, per le iniziative di Sanità elettronica, di un'adeguata pianificazione per fasi volta ad assicurare un livello di maturità essenziale e omogeneo a livello regionale e locale.
Il ministero della Salute nel 2011 ha istituito presso il Consiglio superiore di Sanità un tavolo tecnico sulla telemedicina, con il compito di predisporre delle Linee di indirizzo nazionali, che dovranno integrare, in una visione strategico-evolutiva, gli aspetti tecnico-organizzativi, gestionali e semantici fondamentali: «Le linee di indirizzo nazionali sono finalizzate a supportare un impiego sistematico della telemedicina nell'ambito del Ssn, delineare un quadro strategico nel quale collocare gli ambiti prioritari di applicazione della telemedicina, analizzare modelli, processi e modalità di integrazione dei servizi di telemedicina nella pratica clinica, definire tassonomie e classificazioni comuni, oltre ad aspetti concernenti i profili normativi e regolamentari e la sostenibilità economica dei servizi e delle prestazioni di telemedicina».
Le Linee di indirizzo sono state approvate dal Consiglio superiore di Sanità a luglio 2012, e sono adesso al vaglio delle Regioni, in vista della loro approvazione in Stato-Regioni.

LO SPECIALE ICT SU IL SOLE-24 ORE SANITA' N. 20/2013