Medicina e ricerca

Sclerosi multipla: il futuro è staminale. Buoni i primi risultati del progetto Mesems

Sembra assolutamente promettente il trattamento a base di cellule staminali mesenchimali per la cura della sclerosi multipla, testato su 81 pazienti, di cui 28 italiani, grazie al progetto internazionale Mesems, che si concluderà nel 2016, e che è coordinato dal neurologo Antonio Uccelli dell'Università di Genova. I risultati sono stati annunciati a Boston al Congresso mondiale sulla patologia. Il coordinamento del progetto è tutto italiano, ma coinvolge ricercatori di Spagna, Francia, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Svizzera, Canada e Australia. Nel dettaglio, Mesems è il primo studio internazionale di fase II, effettuato in doppio cieco e impegnato a sperimentare la sicurezza di un trattamento con cellule staminali mesenchimali su pazienti con sclerosi multipla.
Nessun evento avverso significativo. Gli 81 pazienti sono il 50% dei 160 previsti dal trial: circa 73 (pari al 90% del totale dei reclutati e avviati al trattamento in cieco) hanno ricevuto almeno un'iniezione di trattamento con mesenchimali oppure di placebo, mentre 51 (pari al 63%) hanno ricevuto entrambe le iniezioni e 27 pazienti (33% del totale reclutati) hanno concluso lo studio. «Il risultato promettente è che al momento nessuna di queste 27 persone ha denotato eventi avversi significativi. Vuol dire che, sinora, il trattamento suggerisce di essere sicuro», afferma Uccelli. Ovviamente, sottolinea, «è necessaria prudenza e per avere un dato definitivo su sicurezza ed efficacia della terapia bisognerà attendere la fine dello studio, nel 2016».
Mesems Plus. Nel frattempo, il comitato etico di Genova ha approvato un'estensione di altri due anni del progetto: si chiamerà Mesems Plus e questo, come spiega lo stesso Uccelli, «sarà importante per verificare più a lungo termine, oltre l'anno di osservazione previsto da Mesems, la sicurezza del trattamento in studio e l'eventuale occorrenza di eventi avversi in tutte le persone trattate».